Autore Redazione
mercoledì
22 Gennaio 2014
00:00
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Politica

Manuela Ulandi a Bruxelles per portare avanti la battaglia contro le aperture domenicali

Manuela Ulandi a Bruxelles per portare avanti la battaglia contro le aperture domenicali

Manuela Ulandi, Presidente Confesercenti Alessandria, è stata l’unica rappresentante italiana invitata ufficialmente a parlare nella sede del Parlamento Europeo di Bruxelles durante la conferenza “La domenica libera dal lavoro e lavoro dignitoso” promossa da European Sundance Alliance. Manuela Ulandi, Presidente della zona di Alessandria, martedì ha preso parte a due panel.
Il primo ha avuto come tema centrale il “lavoro dignitoso e domeniche libere in tempo di crisi” ed il secondo ” domeniche libere e lavoro dignitoso alle elezioni europee del 2014″.
“ Da questo importante appuntamento sono emersi 3 punti per proseguire la battaglia di civiltà che Confesercenti, CEI e altre associazioni hanno condiviso in Italia- ha dichiarato Manuela Ulandi al momento della conclusione della sessione dei lavori- Tutti i rappresentanti istituzionali europei presenti hanno condiviso un impegno per realizzare:
1. – una nuova legislazione da applicare nei paesi membri attraverso l’emanazione di una direttiva europea;
2.- l’impegno di far sottoscrivere a tutti i candidati alle prossime elezioni europee un documento per inserire la nostra battaglia valoriale nel´´agenda dei lavori parlamentari”;
3.- la continuazione dell’impegno comune per aumentare la diffusione della campagna e far aderirei ancora enti, associazioni, istituzioni, sindacati e semplici cittadini.”

European Sunday Alliance, intanto, cresce grazie alle nazioni e alle associazioni che continuano ad aderire. Recentemente si sono aggiunte la Norvegia, la Croazia, la Turchia, la Svizzera la Polonia con il movimento di Solidarnosh.
“Sono, adesso, oltre 80 i sindacati che contrastano le aperture domenicali insieme con i movimenti religiosi cattolici, protestanti, anglicani e musulmani – ha concluso Manuela Ulandi- E’ ormai un popolo convinto che non vuole sottostare alla bugia di dover lavorare la domenica perchè il lavoro si prende quando c´è e con la crisi barattiamo i valori con la falsità. La nostra è solo una piccola lobby, ma molto potente che regola il 20% del mercato e che vuole condizionare l’architettura dei valori di un intero continente. Il riposo individuale è previsto dai contratti di lavoro individuali o collettivi: ciò di cui parliamo è il riposo comune e condiviso. Da una parte non facciamo andare a scuola i nostri studenti il sabato e dall’altra ai genitori facciamo contratti precari per far passare loro la domenica nei centri commerciali. Dobbiamo, invece, vivere la famiglia, andare allo stadio, a teatro, al cinema, in chiesa e stare con gli amici, insomma: vivere il tempo libero condividendolo con i nostri affetti e non essere ridotti a robot all’ interno di un ciclo continuo di produzione, vendita ed acquisto.”

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