Autore Redazione
giovedì
24 Aprile 2014
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Politica

Da dicembre senza stipendio, i lavoratori dell’ex Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo pronti allo sciopero

Da dicembre senza stipendio, i lavoratori dell’ex Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo pronti allo sciopero

Tre giorni di sciopero il 28, 29 e 30 aprile per i 13 dipendenti dell’ex Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo, oggi FN spa. I lavoratori, affiancati da Claudio Cavallaretto di Femca Cisl e Maurizio Cantello della Filctem Cgil, hanno deciso di richiamare l’attenzione sulla loro complicata situazione lavorativa. Un grido d’allarme quello di ingegneri e tecnici ancora in forza all’azienda addetta al settore ricerca, per quasi il 99% di proprietà di Enea. Fermi a un acconto della tredicesima, da dicembre i 13 dipendenti non percepiscono più lo stipendio e all’appello manca anche il versamento dei contributi, saltati da ottobre. Una situazione di crisi, hanno spiegato i sindacalisti, aggravata anche dall’assenza di prospettive future. Dopo le recenti dimissioni del Presidente e Amministratore Delegato di FN spa, Stefania Baccaro, le parti sociali hanno perso anche un interlocutore con cui discutere della situazione dei lavoratori. Una storia che parte da lontano, hanno ricordato i sindacati di categoria di Cgil e Cisl e che si è progressivamente aggravata quattro anni fa, con il distacco di una parte delle attività, dei laboratori e dei macchinari al Centro Ricerche Enea di Saluggia. Uno spostamento economicamente oneroso per l’azienda, hanno aggiunto, che ha rallentato l’attività di ricerca e in alcuni casi fatto perdere commesse importanti. Nonostante le difficoltà, i lavoratori, ogni mattina, hanno comunque continuato a raggiungere Saluggia per svolgere il proprio lavoro, spesso, hanno raccontato i dipendenti, anche anticipando di tasca propria i soldi necessari all’acquisto di guanti e carta. Ormai stremati, i dipendenti circa un mese fa si sono quindi rivolti a uno studio legale per cercare di recuperare le somme attese e ora sono pronti ad incrociare le braccia. Uno sciopero dettato dalla volontà di “lanciare un segnale, nella speranza che qualcosa si muova” hanno chiosato Claudio Cavallaretto di Femca Cisl e Maurizio Cantello della Filctem Cgil. Negli ultimi 12 mesi, hanno aggiunto i sindacalisti, le parti sociali hanno infatti tentato ogni strada per dare una risposta ai lavoratori, dai ripetuti incontri avuti con l’Amministratore delegato di FN spa, al tavolo romano per cercare di fare assorbire i dipendenti in Enea, una strada poi sbarrata dal Decreto Legge sulla razionalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni, fino alle due interrogazioni parlamentari, l’ultima presentata nei giorni scorsi. Chiesto l’intervento anche delle Istituzioni locali, con il tavolo politico in Provincia a ottobre del 2013, i sindacati hanno anche inviato una lettera al Ministero dello Sviluppo Economico e il prossimo 7 maggio porteranno la delicata vicenda dei 13 lavoratori all’attenzione della Direzione Territoriale del Lavoro di Alessandria. Prima, però, i tre giorni di sciopero, con un possibile presidio il 30 aprile di fronte alla Prefettura.

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