Autore Redazione
martedì
9 Ottobre 2018
06:00
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Politica - Alessandria - Valenza

Mense: fronte sindacale spaccato. Oggi tutti dal Prefetto, ma divisi

Due delegazioni distinte delle parti sociali oggi in Prefettura: alle 12.30 la Uiltucs Uil insieme alle aziende coivolte, alle 14.30 Filcams Cgil e Fisascat Cisl
Mense: fronte sindacale spaccato. Oggi tutti dal Prefetto, ma divisi

ALESSANDRIA – Una cesura che sembra ormai insanabile quella tra le parti sociali coinvolte nella difesa dei lavoratori del servizio di refezione scolastica ad Alessandria e Valenza. Da una parte c’è la Uiltucs Uil, pronta alla linea dura e promotrice dello sciopero del 18 ottobre; dall’altra Filcams Cgil e Fisascat Cisl, anche loro decisi a far valere i diritti dei lavoratori, ma più attendisti sui tempi e i modi.

Oggi il Prefetto riceverà i sindacati in due delegazioni distinte, alle 12.30 la Uil e due ore dopo Cgil e Cisl.

“Incontreremo le aziende Cooperativa Solidarietà e Lavoro, Vivenda, Working Coop e forse anche Artana Alimentare” ha sottolineato il segretario provinciale Uiltucs Maura Settimo “la nostra vertenza è legata alla convocazione dello sciopero. Lo proclamino anche Cgil e Cisl, e anche nello stesso giorno, se vogliono salire con noi. Il fronte sindacale prima era unito, poi è stata Filcams Cgil a decidere senza dircelo di convocare aziende e lavoratori nella sua sede per la firma di contratti peggiorativi. È stata una cosa gravissima. In quel momento il fronte si è spaccato. Non ci hanno consultati, sono loro ad aver fatto un percorso diverso”. Già lo scorso 14 settembre Uiltucs aveva attaccato Filcams su questo tema. 

“Noi seguiamo la linea che abbiamo sempre annunciato e tenuto dopo il verbale di mancato accordo sottoscritto all’Ispettorato del Lavoro” ha continuato Settimo “Ripetiamo che lo sciopero è dovuto innanzitutto al mancato rispetto delle norme contrattuali”.

“Volevamo organizzare uno sciopero con motivazioni forti e profonde” ha sottolineato Fabio Favola, segretario Filcams Cgil “non abbiamo mai escluso lo sciopero dalla nostra linea d’azione ma i nostri tempi e modi non erano in sintonia con quelli della Uil. Evidentemente se la Commissione di Garanzia ha fatto rimandare lo sciopero di dieci giorni non avevamo tutti i torti. Noi abbiamo deciso di aspettare la prima busta paga delle lavoratrici, per analizzare nel dettaglio la loro retribuzione. Per mesi abbiamo lavorato tutti insieme su questa vicenda, siamo anche noi consapevoli delle pesanti condizioni di lavoro dei dipendenti e dei loro contratti, peggiorativi rispetto a prima”.

Non ci serve vedere la prima busta paga, ci bastano i contratti che hanno firmato” ha replicato Maura Settimo della Uiltucs.

“Si tratta di un’occasione persa ha commentato Cristina Vignolo di Fisascat Cisl “i lavoratori non meritano questa spaccatura, una divisione più sul metodo che sul merito. Non abbiamo mai escluso di procedere allo sciopero ma farlo subito avrebbe significato passare ancora per Cassandre, vogliamo togliere ogni alibi a chi critica. Per questo abbiamo preferito aspettare. Forse valeva la pena fare una riflessione in più, un passo “di lato” da parte di tutti per poi andare avanti insieme”.

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