Autore Redazione
mercoledì
17 Ottobre 2018
06:30
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Politica - Alessandria

Alessandria universitaria? “Passi avanti da fare” su trasporti e residenze

Così il futuro Rettore dell'UPO Gian Carlo Avanzi nell'ultimo consiglio comunale. "Una scommessa per la nostra comunità" ha detto il sindaco Cuttica di Revigliasco
Alessandria universitaria? “Passi avanti da fare” su trasporti e residenze

ALESSANDRIA – Un percorso avviato ma ancora da terminare. Alessandria non è ancora una città universitaria anche se le intenzioni emerse nell’ultimo consiglio comunale dedicato al tema sembrano andare tutte nella stessa direzione. “Alessandria città universitaria rappresenta la grande scommessa che la nostra comunità si deve giocare” ha sottolineato il sindaco Gianfranco Cuttica di RevigliascoLa straordinaria conquista del Corso di Medicina deve essere stimolo per la città a mettersi in relazione con la grande opportunità dell’Università. Rappresenta un punto di partenza, non di arrivo“.

L’assemblea pubblica alla presenza anche dei consiglieri comunali ad honorem è stata l’occasione per ascoltare gli obiettivi programmatici del nuovo rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi: “Sarò il Rettore di tutti, provengo da Novara ma non agirò mai a favore o contro una determinata sede, privilegiando la mia città a scapito di Alessandria, come è stato invece sottolineato nel corso della campagna elettorale. Uno dei punti fondamentali sarà la centralità dello studente: serve un’ospitalità diffusa e larga. Alessandria si deve modificare, adattarsi e coinvolgere il mondo degli imprenditori. Serve, in particolare, uno sviluppo dei trasporti, l’interscambio degli studenti è un problema da affrontare. E l’ateneo deve guardare al mondo che cambia, con corsi innovativi più vicini al mondo del lavoro, mescolandosi tra gli attori del territorio. Basta dipartimenti monolitici. La città di Alessandria deve ancora compiere dei passi avanti, da parte nostra daremo tutto il contributo possibile ma sarà importante l’aiuto delle istituzioni, che devono intervenire, non solo colloquiare. L’Upo è stato l’ateneo a aver registrato il maggior incremento di risorse in Italia, +3.9%. Vicino a una università che cresce serve una struttura tecnico amministrativa molto forte, e su questo occorre lavorare molto“.

A cedere il testimone a Giancarlo Avanzi sarà Cesare Emanuel, pronto a elencare gli importanti risultati raggiunti e a stimolare l’assemblea su ciò che manca: “Negli ultimi anni più di 35 mila studenti si sono laureati, abbiamo rappresentato un grande ascensore sociale del territorio visto che la maggior parte proveniva da famiglie dove nessuno prima di loro aveva conseguito questo importante risultato. Nonostante i tagli, poi, negli ultimi sei anni abbiamo quasi raddoppiato il numero degli studenti: abbiamo trovato istituzioni sensibili che ci hanno aiutato. Voglio in particolare ricordare il ruolo che hanno giocato le fondazioni bancarie, locali e regionali. L’Università del Piemonte Orientale è come una sola città con tre grandi quartieri, Alessandria, Novara e Vercelli ma c’è un problema di accessibilità tra queste tre sedi. Manca la rete ferroviaria tra Casale e Vercelli e se da Alessandria si vuole raggiungere Novara occorre passare dalla Lombardia. Per questo abbiamo deciso di sdoppiare i corsi. Alessandria una città universitaria? Abbiamo messo le basi, dobbiamo crederci. Fondamentale anche il fattore della ricerca, abbiamo appena 20 anni ma siamo tra i primi in Italia da questo punto di vista. Dal punto di vista dei servizi di diritto allo studio non siamo stati adeguatamente assistiti dai servizi integrativi degli enti regionali, a proposito della residenzialità studentesca. Ma siamo comunque riusciti ad aprire una strada grazie alla Curia e alla Fondazione Cassa di Risparmio, con 20 posti letto nell’ex Collegio Santa Chiara che dal prossimo anno diventeranno 40″.

Restano, quindi, alcuni nodi da sciogliere, sottolineati anche dal direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali di Alessandria Salvatore Rizzello: “Ci sono aspetti che sono stati trascurati. Quest’anno a Palazzo Borsalino abbiamo registrato ben 520 matricole e le iscrizioni non sono ancora finite. La struttura è bella ma angusta. Faccio un appello per spostare i mobili del Museo del Cappello rimasti, la situazione è paradossale”. A margine del consiglio comunale è poi emerso che spetterà alla stessa azienda Borsalino provvedere al trasferimento. “Sarebbe anche auspicabile la ristrutturazione dei pianti seminterrati del Palazzo, così da poter allargare gli spazi della nostra Biblioteca, una delle più importanti. Un altro fatto paradossale è il muro che impedisce il collegamento diretto tra il nuovo Museo del Cappello e l’Università. Infine c’è la rampa di accesso per le persone con disabilità: è chiusa a causa dei lavori per il trasferimento del Museo del Cappello. All’inizio i tempi si aggiravano intorno ai 3 mesi ma ormai sono passati due anni. Gli studenti che ne hanno bisogno sono costretti a compiere un percorso più lungo, utilizzando una passerella sgangherata. Questa situazione non è più tollerabile“.

Dopo gli interventi degli altri direttori dei Dipartimenti Leonardo Marchese, Marco Krengli, Davide Maggi e Luigi Battezzato è iniziato il dibattito in aula. “La caratteristica tripolare dell’Università non venga interpretata come una minaccia ma come una risorsa” ha aggiunto il presidente del Consiglio Comunale Emanuele Loccil’Università rappresenta il volano per lo sviluppo di Alessandria, il cui futuro non può prescindere da una forte collaborazione con l’ateneo”.

Antonio Maconi, ex consigliere comunale e attuale membro del Comitato Alessandria 850 ha definito la giornata di ieri un “grande segnale“, ringraziando quanti si sono adoperati nel passato per promuovere l’università ad Alessandria. Tra questi anche l’ex sindaco Felice Borgoglio: “L’Università ha bisogno di un respiro internazionale. Sulle residenza per gli studenti faccio notare i tanti “contenitori” vuoti della città, dalla Caserma dei Carabinieri alla Valfrè, l’ex Ospedale Militare, la ex sede della Banca d’Italia o l’Ospedale dei Sordomuti. Per essere una città accogliente per gli studenti Alessandria deve migliorare la propria qualità ambientale”.

“Sottolineo il grandissimo dialogo tra le istituzioni che è sempre intercorso” ha ricordato l’ex sindaco Rita Rossa e attuale consigliere del Pd “restano delle carenze sul tema dei servizi. Ricordo però nel 2011 quando con l’allora sindaco Fabbio e io presidente della Provincia ci adoperammo per non essere tagliati fuori sul fronte dell’ateneo dall’asse Novara-Torino. Propongo che si convochino gli Stati Generali della città, un punto di partenza per il nostro futuro. Il nuovo corso di medicina deve viaggiare di pari passo con l’istituto di ricerca del nostro ospedale, con una concorrenza attrattiva legata allo Human Technopole, l’istituto di ricerca italiano sulle Scienze della Vita nell’area ex Expo”.

“L’Università si è dimostrata grande amica del territorio” ha concluso Lorenzo Iacovoni, della Lega “stiamo collaborando in un cammino virtuoso. L’ateneo ha scommesso sul territorio, ora tocca a noi fare la nostra parte, migliorando la mobilità e l’accoglienza. A breve, inoltre, approveremo il regolamento della Consulta dei Giovani, per favorire così una maggior partecipazione“.

All’inizio del consiglio comunale è stata inaugurata una tela appositamente realizzata per gli 850 anni di Alessandria dal maestro di fama internazionale Alzek Mischeff e intitolata “Evviva Alessandria“, un dipinto donato all’amministrazione dal Gruppo Amag.

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