Autore Redazione
giovedì
5 Giugno 2014
00:00
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Politica - Alessandria

Tutti al Duomo con i grigi nel cuore. L’Alessandria calcio si presenta

Tutti al Duomo con i grigi nel cuore. L’Alessandria calcio si presenta

Caro affitti, caro prezzi o forse solo portafogli dei cittadini sempre meno gonfi. Spaventata dalla possibilità di vedere sempre più saracinesche abbassate e vetrine vuote nel centro città, Alessandria è tornata a interrogarsi su come rilanciare il commercio cittadino.

Prendendo spunto da una mozione presentata dal Capogruppo della Lega Nord, Roberto Sarti, la Commissione Sviluppo del Territorio ha chiamato a raccolta alcune associazioni di categoria e di mediatori immobiliari per valutare la possibilità di aprire un tavolo tecnico sul problema degli affitti commerciali nel capoluogo. Guardando alla vicina Asti e al protocollo d’intesa con cui si è alleggerito il peso dell’Imu dei proprietari di negozi disposti ad applicare affitti calmierati, Palazzo Rosso ha quindi cominciato a raccogliere i primi spunti, ‘dissesto permettendo.

Blindata la possibilità di accedere a grandi risorse o ridurre l’Imu, l’assessore Marica Barrera, ha spiegato, in questi mesi ha intanto messo mano “al regolamento comunale” e iniziato a sgravare i commercianti del costo dell’arredo urbano. Stilata una prima lista dei negozi sfitti in città, l’amministrazione ha poi cominciato a contattare i proprietari per sollecitare una cura adeguata dei locali vuoti, in alcuni casi arrivando anche a comminare sanzioni.

Anche se i negozi sfitti restano una delle criticità del centro storico alessandrino, per Franco Repetto, presidente della Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip) e Umberto Toselli, presidente dell’Associazione nazionale amministratori condominiali e Immobiliari (Anaci) quello ‘del caro affitti’ ad Alessandria sarebbe in realtà un “falso problema”. Al di là di casi “sporadici”, hanno spiegato, inquilini e proprietari sarebbero già arrivati a rivalutare autonomamente gli affitti per “andare avanti”. Il canone per un negozio di circa 100 metri quadri nella centralissima Corso Roma oggi si aggirerebbe infatti tra i 3.500 e i 5000 euro e in realtà sarebbero soprattutto i commercianti delle vie limitrofe, chiamati a pagare affitti sui 600 o 700 euro, ad essere maggiormente in difficoltà.

A fronte di redditi sempre più esigui e conseguente calo dei consumi, per il Direttore di Ascom, Roberto Cava, questi canoni di affitto sarebbero comunque “difficili da sostenere”. Diversa, quindi, la percezione del problema ‘affitti’, le associazioni hanno comunque condiviso la proposta di creare zone commerciali separate dalle aree vocate a fornire servizi ai cittadini, così da avere una maggiore uniformità tra i canoni di locazione ed evitare di tagliare fuori dal mercato alcuni negozi. Ben poco propenso a sentir parlare di manifestazioni e Ztl come “panacea di tutti i mali” del commercio, il Direttore di Ascom ha comunque sollecitato interventi per rendere Alessandria “davvero accogliente”.

Per invogliare i cittadini a rinunciare alla “via crucis” fino a Serravalle e fargli dimenticare anche i più vicini centri commerciali, Roberto Cava ha quindi invitato l’amministrazione a incentivare il pagamento dei parcheggi tramite i telefoni cellulari, così da far pagare solo l’effettiva sosta. Tra le proposte anche quella declinare in maniera diversa le manifestazioni in città, alleggerendo la burocrazia e creando eventi “per attirare consumatori e non commercianti da altre zone”.

Pronte a rivedersi a breve in una nuova commissione anche con l’assessore all’urbanistica Marcello Ferralasco, le varie associazioni si sono impegnate a mettere insieme una serie di proposte da analizzare poi in un tavolo incentrato sui problemi del commercio a 360 gradi. 

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