Autore Redazione
mercoledì
30 Luglio 2014
00:00
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Politica - Alessandria

Aral dice si’ alla ‘Grande Amag’

Aral dice si’ alla ‘Grande Amag’

L’assemblea dei sindaci di Aral ha approvato a larga maggioranza il secondo atto di indirizzo sulla “Grande Amag”. La partecipata dedicata al trattamento e allo smaltimento rifiuti ha compiuto quindi un passo importante verso l’accorpamento al progetto multi-utility acqua, gas, rifiuti ed energia, già passato nel Consiglio Comunale di Alessandria. I sì sono stati il 91%. Tra questi spicca Alessandria, socio di maggioranza, e Valenza. Astenuti una decina di piccoli Comuni. L’assemblea ha dato mandato al cda di Aral di approfondire i vari aspetti di carattere civilistico, in attesa di visionare i piani industriali e finanziari, previsti secondo l’atto di indirizzo entro la metà di settembre.

“Si tratta di un tassello in più nel lungo percorso per portare Aral in Amag” ha detto a Radio Gold News l’assessore al Bilancio di Alessandria, Giorgio Abonante “naturalmente il percorso resta complicato ed è giusto che l’assemblea di Aral abbia voluto un ulteriore approfondimento su piani finanziari e industriali. Sono certezze di cui noi tutti abbiamo bisogno”.

Il punto all’ordine del giorno dedicato al rinnovo del cda, in scadenza, è stato rimandato alla prossima assemblea di Aral, prevista a metà agosto. Non c’erano infatti, le condizioni per decidere, visto che il bando per trovare nuovi dirigenti scade proprio questo mercoledì. “Abbiamo comunque ribadito” ha aggiunto Abonante “la ferma volontà di mantenere nel cda i rapporti di forza precendenti, in modo che vengano rappresentate tutte le forze in campo. Comunque il rinnovo del cda è imminente.” 

Tra gli astenuti anche il Comune di Castelletto Monferrato. “Prima di approvare qualunque documento è fondamentale avere a disposizione il piano industriale complessivo dell’operazione e finora tutto questo non è avvenuto” ha detto il sindaco Paolo Borasio “in assemblea ho proposto tre emendamenti: la garanzia di una nuova assemblea dei sindaci una volta presentato il piano industriale per poterlo valutare, il fatto che i piccoli comuni siano rappresentati nel cda della grande Amag e che fosse verificata la possibilità giuridica per i comuni che non vogliono starci di poter uscire. Su questi punti ho apprezzato l’importante segnale di apertura dell’assessore Abonante.”

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