Autore Redazione
venerdì
25 Gennaio 2019
18:38
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Politica - Novi Ligure

Fornaro ai lavoratori Pernigotti: “Una legge contro i prenditori”

"Se il Governo la trasformasse subito in decreto non mi offenderei, anzi" ha sottolineato il capogruppo di Leu "la chiamino pure Legge Di Maio, non sarei geloso"
Fornaro ai lavoratori Pernigotti: “Una legge contro i prenditori”

NOVI LIGURE – Vietato spostare il marchio di una azienda fuori dal territorio dove è stato brevettato se il legame dura da almeno 50 anni. Questa, in sintesi, la proposta di legge firmata dal parlamentare della provincia di Liberi e Uguali, Federico Fornaro, insieme a Pierluigi Bersani e Guglielmo Epifani, a salvaguardia dei marchi storici. Il ddl è stato presentato in un luogo simbolico, la città di Novi Ligure, teatro da mesi della resistenza dei lavoratori della Pernigotti, contro la volontà della proprietà turca di esternalizzare la produzione. Secondo la proposta di legge spetterebbe alle Camere di Commercio, un ente terzo, avviare la procedura per la revoca del marchio. Al fianco di Federico Fornaro anche Walter Ottria, consigliere regionale di LeU: “Bisogna agire, senza fare polemiche. Ora mi attiverò per dare gambe a questa proposta di legge anche in Regione. Presenterò una mozione di accompagnamento che inviti la giunta regionale e il consiglio ad appoggiarla”. 

“L’intento è creare un forte disincentivo per quei “prenditori” decisi a chiudere dell’attività produttiva nel luogo dove si è radicata. I fratelli Toksoz fanno parte di questa categoria” ha sottolineato l’Onorevole Fornaro, in una conferenza stampa che ha visto anche la partecipazione di una delegazione degli operai dell’azienda dolciaria. “Il marchio, i lavoratori e la città sono una cosa sola, Pernigotti e Novi sono una cosa solaha sottolineato il capogruppo di Liberi e Uguali “e ovviamente questa legge toccherebbe tutti i settori, non solo quello enogastronomico”.

Anche il margine è molto stretto non è tramontata l’ipotesi di una applicazione al caso Pernigotti, ora che la produzione è ancora formalmente sospesa. “Apprezzerei moltissimo se il Governo lo trasformasse in decreto legge, anche se la chiamassero “Legge Di Maio” non mi offenderei, anzi” ha aggiunto Fornaro “in ogni caso bisogna continuare a lottare e stringere all’angolo l’azienda, bisogna tenere la barra a dritta, c’è ancora margine. Restare uniti sarà fondamentale“.

Ora toccherà al Parlamento esprimersi. Le statistiche sono purtroppo poco confortanti: “Solo il 2% delle leggi su proposta parlamentare arriva alla fine” ha detto Fornaro, pronto a inviare immediatamente il testo del ddl a tutti i parlamentari della provincia. “Non siamo gelosi della nostra proposta, vogliamo solo dare il nostro contributo”.

Nel frattempo il ddl è stato depositato giovedì e già martedì sarà annunciato, col conseguente primo vaglio degli uffici legislativi. Il passo successivo sarà l’approdo in Commissione Attività Produttive. “Si potrebbe anche considerare l’eventualità di un accordo unanime dei capigruppo per farlo passare d’urgenza in Commissione e evitare il voto dell’aula. In ogni caso ora occorre trovare sponde in Parlamento, parlerò anche al presidente Roberto Fico. Di sicuro le firme di Bersani e Epifani non passeranno certo inosservate e agevoleranno il mio compito”.

“Ringraziamo l’onorevole Fornaro per la vicinanza” ha commentato Tiziano Crocco, segretario Uila Uil “siamo pronti al prossimo incontro del 5 febbraio ma vorremmo spostarlo dal Ministero del Lavoro a quello dello Sviluppo Economico, alla presenza dello stesso ministro Di Maio. Andremo con due pullman e siamo pronti a farci sentire ancora più forte”.

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