Autore Redazione
lunedì
8 Settembre 2014
13:58
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Politica

Un documento dal Pd di Valenza per un ‘nuovo sociale’ e sul Ciss: ‘basta guardare indietro, si pensi al futuro’

Un documento dal Pd di Valenza per un ‘nuovo sociale’ e sul Ciss: ‘basta guardare indietro, si pensi al futuro’

Nessuna polemica‘ ha spiegato il Partito Democratico di Valenza, ma solo l’intenzione di andare incontro alle esigenze dei cittadini e di fronteggiare i crescenti problemi collegati al settore socio-assistenziale. Questo il senso della conferenza stampa che ha illustrato il documento ‘Verso un nuovo sociale, partendo dall’esperienza del distretto di Valenza‘. L’atto è stato firmato dai rappresentanti del partito locale e dai suoi amministratori locali e nazionali, ed “è un contributo alla discussione aperta a livello regionale circa il futuro dei servizi socio-assistenziali del Piemonte – ha spiegato il segretario cittadino, Michele Fontefrancesco. Il documento parte dall’esperienza del distretto per indicare alcune delle sfide fondamentali a cui un nuovo sistema socio-assistenziale deve mirare“. Come spiegato dal segretario “al centro deve andare prima di tutto il lavoro. La crisi infatti insegna come la perdita del lavoro sia elemento critico che ha generato nuovo bisogno sociale“. La sfida è rappresentata quindi dalla necessità di definire “strumenti atti all’individuazione di percorsi agevolanti il ri-accesso al sistema produttivo e nuova imprenditoria, anche in settori storicamente non percorsi localmente.” Il documento ha poi sollecitato la Regione a “tener conto della domanda sempre più forte di strumenti per accedere liberamente ed in sicurezza ai presidi sanitari ed agli uffici pubblici“. Perciò è stata sollecitata “una maggiore attenzione e fondi anche rivolti al volontariato sociale che già al momento offre risposte al bisogno dei cittadini“.
Un altro tema spinoso è quello che fa i conti con il passato, come per il Ciss. I rappresentati del Pd hanno spiegato che, “è vero”, ci sono stati errori negli anni passati ma questo non deve giustificare l’abitudine a guardare indietro. In questo senso il documento invita l’Amministrazione regionale a dare strumenti concreti per tagliare con il passato e quindi con i problemi economici che quel consorzio si è portato dietro. “Il territorio non chiede che la Regione si faccia carico dei debiti che il territorio ha prodotto, ma che piuttosto si prodighi a fornire ai Comuni i mezzi per far fronte alla spesa.” Sulla falsa riga, ha aggiunto il Senatore Daniele Borioli, di quanto sta facendo Alessandria con il dissesto. “Nessuno sconto ma la possibilità di mettere in condizione gli enti di garantire servizi e di rispettare le proprie responsabilità“. Per osservarle però la Regione dovrebbe usare “una maggiore chiarezza sulle risorse messe a disposizione del territorio annualmente per il finanziamento dei servizi“. Una pianificazione chiara quindi che faccia anche fronte alla confusione ingenerata dalla riforma delle Province. Il consigliere regionale, Domenico Ravetti, sulle proposte avanzate ha garantito il massimo impegno: “non sarò un postino, ma il portatore attivo delle richieste del territorio e posso garantire che l’assessorato competente sta già lavorando su questi temi”.

Il consigliere comunale di Valenza, Luca Barbero,  ha infatti spiegato che con il documento diversi esponenti politici e amministratori hanno voluto essere intelligenza collettiva per far arrivare alla Regione il pensiero di un territorio. “La cifra che ha il Pd Valenza è uno sguardo al futuro anche perché – ha aggiunto Barberonon è intenzione nostra entrare nel merito di quello che è stato. Vogliamo guardare al futuro senza voltarci indietro. Speriamo che su questo terreno ci seguano anche le altre forze. Abbiamo assistito alla sterilità dei discorsi sul prima e intendiamo metterci a disposizione al di là dei confini dei nostri Comuni”.
L’intenzione è quella di allargare lo spettro collaborativo anche perché un altro consigliere comunale di Valenza, Mauro Milano ha descritto la “solitudine su certi temi. L’o spirito che ha mosso il Pd di Valenza è stato quello di ridare il via a una politica di confronto e collaborazione con il territorio che negli ultimi tempi era venuta a mancare. Nell’arco degli anni due Comuni che facevano parte del distretto hanno scelto di andarsene e la cosa è passata come fosse niente. Il documento poi dovrebbe rimettere al centro il famoso ‘bene comune‘”.
Un bene però minacciato da una sorta di rassegnazione su alcune tematiche, evidenziate dal sindaco di San Salvatore, Corrado Tagliabue: “il territorio Valenzano ha perso speso specifico al punto che assistiamo a una regressione dei servizi ai cittadini. A San Salvatore – ha aggiunto Tagliabuemi sono speso per il percorso di attivazione di una ‘Casa della salute’ che sempre con maggiore impeto ho cercato di implementare fino a scoprire che i medici di base se ne andranno. L’Asl dimostra di essere debole e di non avere compreso il loro disagio. Penso che non sia più possibile allargare le braccia. Bisogna fare in modo che il nostro distretto cambi direzione“.
Una fragilità condivisa dal sindaco di Pecetto, Andrea Bortoloni, preoccupato dalla debolezza “davanti ai problemi di cittadini e questa è una situazione che si può risolvere facendo rete“.
La bontà del documento è stata naturalmente certificata dal Senatore Daniele Borioli: “ho firmato convinto questo documento perché per il mio incarico parlamentare ho a cuore tutto ciò che accade nel territorio. Noi sappiamo che nella vicenda del Ciss c’è una radice problematica molto lunga da rintracciare nel tempo che riguarda anche un accumulo di debiti per investimenti. Non è opportuno fingere che non ci siano stati errori ma possiamo anche dire che in questi 5 anni il Comune guida ha fatto poco e nulla. Il rischio che abbiamo è che nel momento in cui la crisi picchia duro sarebbe necessario dare risposte mentre noi chiudiamo baracca e burattini, lasciando la gente alla mercé di se stessa. Dovremmo fare in modo che le amministrazioni siano in grado di pagare con un po’ più di tempo a disposizione. Un esempio su questo è arrivato dal caso Alessandria. Gli strumenti quindi ci sono e io mi posso fare carico di una soluzione di questo tipo”.

Borioli ha poi aggiunto che il documento, al momento, rappresenta la posizione di un partito “ma può diventare più incisivo se su questo atto avremo la capacità di far convergere l’amministrazione comunale. Se rimane un documento politico di un partito e l’amministrazione non ne segue l’indirizzo tutto perde efficacia. Lo sottolineo non per far polemica ma per avviare un percorso collaborativo“.
Infine il consigliere regionale Domenico Ravetti, chiamato in causa per portare a Torino le istanza locali ha puntualizzato il suo “giudizio molto severo” su quanto accaduto nel Valenzano. “Adesso però bisogna andare oltre. Porterò il documento all’assessore e condurrò avanti un discorso già avviato. Faremo il possibile per definire le condizioni migliori che consentano ai Comuni di superare l’impasse economica e di costruire il futuro. In Piemonte stiamo ragionando per dare vita a un nuovo patto sociale per il Piemonte”.
Ma a questo punto che dirà l’amministrazione che sul Ciss, tanto per citare un esempio, ha sempre avuto il dente avvelenato?

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