Autore Redazione
lunedì
10 Novembre 2014
15:48
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Politica - Piemonte

In arrivo il ‘Bollino blu’ per le caldaie e l’aumento addizionale Irpef per redditi sopra i 28 mila euro

In arrivo il ‘Bollino blu’ per le caldaie e l’aumento addizionale Irpef per redditi sopra i 28 mila euro

PIEMONTE – Novità in vista per i piemontesi e non certo piacevoli per il portafoglio. Il disegno di legge relativo alle disposizioni finanziarie, presentato dal vicepresidente Aldo Reschigna, prevede infatti una serie di provvedimenti destinati a incidere sui bilanci delle famiglie e che ora dovranno passare all’esame del Consiglio regionale per la definitiva approvazione. 

Tra le varie novità è previsto l’aumento dell’addizionale regionale Irpef per i redditi da 28.000 euro in su (resta dell’1,62% per i redditi fino a 15.000 euro, rimane del 2,13% per i redditi da 15.001 a 28.000 euro, passa dal 2,31% al 2,75% per i redditi da 28.001 a 55.000 euro, sale dal 2,32% al 3,32% per i redditi da 55.001 a 75.000 euro, aumenta dal 2,33% al 3,33% per i redditi oltre i 75.000 euro).

Una novità questa che il presidente, Sergio Chiamparino, ha voluto specificare spiegando che “la rimodulazione dell’addizionale Irpef è stata fissata sulla base di una scelta politica di fondo: non toccare i primi due scaglioni e attenuare l’incremento sul terzo, in modo da non gravare troppo sul ceto medio. Previo accordo con l’Agenzia delle Entrate, vorremmo inserire delle detrazioni basate sul quoziente familiare. Se non si potrà, i circa 6 milioni previsti per questa azione serviranno per ridurre l’incidenza sul terzo scaglione”. 

Nel disegno si prevede anche di aumentare del 10% il bollo auto per chi ha una vettura con oltre 100 kilowatt.
Inoltre farà il suo ingresso, anche in Piemonte, il ‘bollino blu’ per gli impianti termici.

Per la riqualificazione della spesa regionale, tra le proposte al vaglio del consiglio, ci sarà anche quella relativa alla riorganizzazione delle strutture dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Diverranno al massimo quattro e non più su base provincialeperseguendo – ha spiegato Aldo Reschignauna riduzione della spesa che permetterà comunque all’ente di continuare a svolgere le attuali funzioni”.

Le altre rimodulazioni riguarderanno:

– la gestione, entro il 2015, della cassa delle aziende sanitarie piemontesi, tranne gli stipendi del personale, sarà affidata a Finpiemonte, in modo da avere un costante ed aggiornato monitoraggio dell’andamento della spesa;
– per gli anni 2015 e 2016 la Regione, le aziende sanitarie per quanto riguarda i ruoli amministrativi, le agenzie regionali, gli enti strumentali ed ausiliari possono dichiarare eccedenze di personale da collocare a riposo secondo le normative cosiddette “pre riforma Fornero”;
– entro il 2015 si provvederà all’integrazione di Finpiemonte e Finpiemonte Partecipazioni, con l’obiettivo di razionalizzare le società partecipate, che in alcuni casi saranno accorpate, in altri collocate sul mercato, in altri ancora chiuse;
– l’Agenzia per mobilità metropolitana diventerà Agenzia della mobilità piemontese e sarà il soggetto che si occuperà dell’espletamento delle gare per il trasporto ferroviario e, d’intesa con le Province, delle gare per il trasporto a mezzo autobus secondo una suddivisione in tre aree del territorio;
– abolizione dell’Agenzia per le adozioni internazionali, con passaggio delle sue funzioni direttamente alla Regione, e del Consorzio obbligatorio per lo smaltimento delle carcasse animali.

Il Presidente, Sergio Chiamparino, ha sostenuto l’importanza che i due disegni di legge vengano approvati entro fine anno ed ha evidenziato il disegno complessivo che unisce la riqualificazione della fiscalità alla diminuzione strutturale delle spesa regionale ed alla riduzione dei costi delle politica. Il vicepresidente Reschigna si è soffermato sul fatto che “con questi provvedimenti e con la richiesta al Governo di ottenere per il 2015 e il 2016 il pagamento dei soli interessi sui mutui, con il posticipo delle quote di capitale, potremo avere le risorse per finanziare le politiche sociali, il diritto allo studio e lo sviluppo economico”.

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