Autore Redazione
lunedì
24 Novembre 2014
00:00
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Politica - Valenza

Rivoluzione Catasto:  il Governo promette una riforma a saldi invariati, ma c’è già chi prevede nuovi salassi  

Rivoluzione Catasto:  il Governo promette una riforma a saldi invariati, ma c’è già chi prevede nuovi salassi  

ITALIA – La strada sarà lunga, ma la Riforma del Catasto ha mosso il primo passo. Pressochè immutata dal 1939, a parte una revisione datata 1982, comunque limitata alle rendite, questa sorta di mappa degli immobili italiani si avvia verso una vera e propria “rivoluzione”. Tutto l’impianto del Catasto verrà “stravolto” ha spiegato a Radio Gold News Saverio Fossati, giornalista del Sole24Ore che nei giorni scorsi si è occupato delle riforma sul noto quotidiano economico.

Prima di vedere attuata la ‘rivoluzione’ del Catasto ci vorrà tempo, circa 5 anni, ma alla fine del percorso  le valutazioni delle case saranno basate sui metri quadrati e non più sui vani, le categorie catastali verranno ridotte a due e  ogni unità immobiliare avrà una rendita e un valore estremamente “individualizzati”, ha spiegato ancora la firma del Sole24ore. Questo risultato si otterrà grazie a un algoritmo che prenderà in considerazione una serie di aspetti tra cui l’anno di costruzione, le caratteristiche, le finiture, il materiale edilizio, la tipologia e il tipo di servizi di offerti dal quartiere e dalla città. Tutti questi aspetti daranno vita a una serie di  coefficienti che si applicheranno a una tariffa ad estimo a metro quadro che verrà decisa in modo generale per ogni specifico quartiere. “Le categorie catastali di fatto saranno solo due, case di lusso e diciamo, abitazione di livello medio” ha aggiunto il giornalista.  A parole sembra tutto semplice, ma nella realtà è la strada è parecchio complicata. “In Italia ci sono circa 63 milioni di unità immobiliari e tra questi  il Catasto dovrà individuare degli “‘immobili tipo’, si parla di 200 mila, a quali fare riferimento per tutti gli altri”.

Una operazione molto lunga e complessa di cui si occuperanno le Commissioni Censuarie, fatte tornare in campo proprio con il primo decreto sulla Riforma del Catasto emanato  dal Governo. Le Commissioni avranno infatti il compito di “validare” queste funzioni statistiche, a livello locale poi utilizzate per determinare le nuove rendite al metro quadro. “Successivamente – ha spiegato ancora Saverio Fossati – verrà fatto un nuovo decreto legislativo, presumibilmente entro fine anno, sul quale si deciderà la metodologia di elaborazione di questi algoritmi e, probabilmente,  anche le modalità per il contenzioso”. Alla fine dell’operazione diversi cittadini potrebbero avere da ridire sulle nuove rendite e valori attribuiti ai propri immobili. “Tutti i valori saranno molto più alti di quelli attuali e chi non li riterrà giusti potrà fare ricorso all’Agenzia dell’Entrate o ai Giudici Tributari“.

Con la riforma, del resto, le rendite catastali e gli imponibili fiscali non potranno che lievitare, anche se la legge delega, ha aggiunto il giornalista del Sole24ore, assicura “l’invarianza di gettito”: “i valori aumenteranno ma le tasse no, perché lo Stato e i Comuni dovranno abbassare le aliquote di imposta da applicare alla nuove base imponibili in modo che il cittadino non ci perda”. Questa, quindi è la situazione ad oggi , anche se alcune associazioni del settore edile hanno già cominciato a sollevare più di un dubbio sul meccanismo dell’invarianza di gettito, paventando nuovi esborsi per gli italiani.  “La Riforma dovrebbe portare ad avvicinare il valore degli immobili a quello  di mercato. Chi oggi paga più tasse del dovuto pagherà il giusto, così come i proprietari di immobili che oggi pagano meno di quanto dovrebbero. In questo senso credo che la Riforma del Catasto porterà a una perequazione. Certo, sarà difficile verificare cosa faranno tutti gli 8000 Comuni italiani. Bisognerà stare molto attenti perché l’unico strumento sarà un ricorso al Tar contro la delibera comunale che ha, o non ha, cambiato le nuove aliquote. E, intendiamoci, di certo non è un gioco da ragazzi”.

 

 

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