Autore Redazione
mercoledì
7 Gennaio 2015
17:06
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Politica - Valenza

Il sindaco Cassano scosso per la morte di Gotta e Prandi: “due valenzani che hanno segnato la storia della città”

Il sindaco Cassano scosso per la morte di Gotta e Prandi: “due valenzani che hanno segnato la storia della città”

Continuano ad arrivare messaggi di cordoglio per la morte di Ginetto Prandi e Fabrizio Gotta. Tra queste pubblichiamo la lettera del sindaco di Valenza, Sergio Cassano, scosso per la perdita dei due artisti:

“Fatico a  riprendermi da due notizie che, in sequenza, mi hanno sconvolto nel giorno dell’Epifania: Fabrizio Gotta prima Ginetto Prandi poco dopo, sono venuti a mancare. Se ne sono andati due amici, due autentici artisti, due valenzani che hanno segnato la storia della nostra città. Città che ora li piange e che non dimenticherà.

Con Ginetto il legame di amicizia era autentico e dettato dalla comune passione per la musica che io covavo dilettante e che lui praticava da vero professionista con il suo talento naturale e creativo. Non esagero se dico che con Prandi non solo ci ha lasciati l’orafo, il valenzano con la sua poetica dialettale, ma soprattutto il compositore a livello nazionale e non solo.

Il suo nome andrà ad aggiungersi ed arricchire quella sequenza di musicisti entrati nella storia.  Come per Napoli pochi giorni fa è accaduto con la scomparsa di Pino Daniele, così si è spenta la colonna sonora di Valenza.

Con Fabrizio Gotta, anch’egli straordinario pianista, il sodalizio si era instaurato all’inizio del mio mandato di Sindaco. E tutto si creò con la spontaneità con la quale si fiutano gli animali di certi boschi incantati, nei quali i colori e i suoni danno un senso alla vita. Io sempre da appassionato, Fabrizio invece da musicista intuitivo (votato anch’egli alla gioielleria) e da scrittore di sincera e sensibile vena poetica.

Ginetto e Fabrizio dunque sono volati via insieme, quasi a voler tenere stretto quel legame che li ha visti impegnati nella loro bellissima storia di musicisti senza tempo ed ai quali Valenza tutta è grata e riconoscente.”

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