Autore Redazione
sabato
14 Febbraio 2015
00:00
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Politica - Acqui Terme

Nei numeri del Gruppo Amag, tra utili e stipendi, anche un -3% sulla Tari 2015 per i cittadini

Nei numeri del Gruppo Amag, tra utili e stipendi, anche un -3% sulla Tari 2015 per i cittadini

ALESSANDRIA  – Nella settimana del polverone sui “numeri” nella buste paga di Stefano De Capitani e Mauro Bressan, il presidente e l’amministratore delegato del Gruppo Amag venerdì hanno voluto far parlare “altri numeri”, quelli della situazione economico-finanziaria della società. Cifre, hanno spiegato, in cui è sintetizzato il percorso di risanamento iniziato nel 2013 sotto la presidenza di Pietro Bianchi e poi proseguito con l’accoppiata De Capitani-Bressan. Una strada che ha portato Amag a chiudere in utile, recuperare 6 milioni di euro da condomini, aziende e cittadini in ritardo con le bollette di acqua e gas e pagare 8 milioni di euro di debiti tributari (passati dai 10.282.124 del 2013 ai 2.835.108 del 2014). Fondamentali per abbattere i debiti verso l’Amministrazione Finanziaria anche i 4,5 milioni di euro entrati nelle casse della società dopo la transazione con l’Organismo straordinario di liquidazione del Comune di Alessandria.

Passo dopo passo il Gruppo Amag nel 2014 ha quindi migliorato la situazione economico-finanziaria e la credibilità nei confronti del sistema bancario. Aspetto, quest’ultimo, fondamentale in vista degli obiettivi fissati per il 2015, a partire dalla previsione di aumento del capitale del 4.5% fino alla necessità di reperire finanziamenti per 5 milioni di euro per sostenere un piano un investimenti da 8.5 milioni. Risorse da destinare al depuratore, alla manutenzione dell’impianto idrico e alla sostituzione dei tubi del gas, ha precisato l’ad Bressan e quindi “al netto della gara del gas”, al momento ancora in stand by in attesa della pubblicazione del bando.

Obiettivo dei prossimi mesi sarà anche quello di rendere “autosufficiente” la neo costituita Amag Ambienteche non si reggerà sulle gambe del Gruppo Amag” ha precisato De Capitani. Le strategie della nuova realtà societaria nata dal matrimonio tra Amag e Amiu partono da un “diktat” molto semplice: “la città deve essere pulita”. Da qui, quindi, l’idea di suddividere il capoluogo in 8 sezioni, ognuna con un operatore ecologico pronto a trasformarsi in un punto di riferimento per i cittadini. Già messi in moto i camioncini per la raccolta dei rifiuti, Amag Ambiente, ha anticipato il neo presidente Claudio Perissinotto, dal 2016 cercherà poi di riportare il porta a porta in tutta la città, studiando però logiche “innovative” che permettano di “evitare gli errori del passato”. In attesa del progressivo avvicinamento alla nuova versione della raccolta domiciliare dei rifiuti, già in questo 2015 gli alessandrini potranno avere prova tangibile dell’arrivo in città di Amag Ambiente con il prossimo bollettino della Tari. Come anticipato dall’assessore al bilancio del Comune di Alessandria, Giorgio Abonante, l’avvio della “fase 2” della multiutility già quest’anno alleggerirà del 3% il peso della tariffa rifiuti che tornerà quindi ai livelli del 2013. “Questi non sono annunci, ma risultati” ha chiosato il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, ancora contrariata per le polemiche scoppiate in settimana per l’aumento di stipendi dei vertici Amag.

Proprio ai risultati futuri venerdì è stato quindi ancorato il ritocco dei compensi di presidente e ‘ad’ di Amag. Cancellata la possibilità di percepire un doppio compenso all’interno del Gruppo, l’assemblea dei soci ha deciso di scomporre lo stipendio di presidente e amministratore delegato di Amag in un “fisso” agganciato allo stipendio del primo cittadino di Alessandria, pari a 30 mila euro lordi annui per il Presidente e 27 mila per l’amministratore delegato, cui potrà eventualmente aggiungersi “un bonus”. Una indennità di risultato pari a 1.5 volte il compenso fisso  che i due dirigenti riceveranno solo se riusciranno ad aumentare del 10% la redditività del Gruppo Amag rispetto al 2014, più un ulteriore bonus a “a totale discrezione dei soci” che potrà al massimo arrivare a raddoppiare gli importi fissi.

Una soluzione “interessante e innovativa” secondo l’assessore al bilancio, Giorgio Abonante che difficilmente riuscirà a placare gli animi di una parte del mondo politico. Sul piede di guerra per la vicenda stipendi in casa Amag è anche uno dei soci di Amag, il sindaco di Acqui Terme, Enrico Bertero, che venerdì ha affidato una infuocata lettera al primo cittadino di Cassine per comunicare a tutti gli altri soci la contrarietà del Comune acquese al ritocco dei compensi dei vertici della società. Nessuna critica all’operato di presidente e amministratore delegato di Amag, ha precisato il primo cittadino di Acqui nella nota, ma sostanzialmente una rappresaglia all’atteggiamento da “despota” del Comune di Alessandria. Così come per l’acquisizione di Amiu , secondo il sindaco Bertero, il socio di maggioranza avrebbe nuovamente imposto una decisione senza confronto alcuno con i piccoli Comuni. Accuse respinte però con forza al mittente dall’assessore al bilancio del Comune di Alessandria, Giorgio Abonante, stupito dalla veemenza del sindaco di Acqui visto “il mancato coinvolgimento di Amag nel progetto di teleriscaldamento della città termale” e considerata anche la scelta “clamorosa e superficiale” del Comune di Acqui di continuare a rimandare la nomina del membro del cda espressione proprio dei piccoli Comuni. La querelle, quindi, non è ancora finita.

 

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