Autore Redazione
giovedì
12 Marzo 2015
06:01
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Politica - Valenza

A Valenza si spiega cos’è il TTIP e quali conseguenze porterebbe a cittadini e consumatori

A Valenza si spiega cos’è il TTIP e quali conseguenze porterebbe a cittadini e consumatori

VALENZA – Nuovo dibattito sul trattato Transatlantico di Partenariato tra USA e UE, il TTIP, questa vola a Valenza. Il Comitato alessandrino l’Altra Europa con Tsipras questo giovedì a Valenza, alle 21, al Centro Comunale di Cultura, discuterà del documento che, se verrà ratificato, “avrà una ricaduta molto pesante sulla nostra salute ed anche sull’economia del paese. Si tratta per noi di un appuntamento di particolare importanza perché segna la “prima” uscita pubblica de L’Altra Europa a Valenza e una inedita collaborazione, su questo tema specifico, con il Movimento 5 stelle”.

All’incontro interverranno: Tiziana Beghin, portavoce EFDD/parlamentare europea Movimento 5 stelle; Alberto Zoratti, Coordinamento Stop TTIP; Daniela Pestarini, l’Altra Europa con Tsipras Alessandria.

Vi farebbe piacere ritrovarvi nel piatto carne di pollo trattata con la candeggina? O carne di vitello gonfiata con ormoni e promotori della crescita bovina classificati come cancerogeni? O – senza che ne siate informati attraverso l’etichetta – alimenti contenenti OGM (Organismi Geneticamente Modificati)? Questi sono solo alcuni degli effetti che potrebbe presto produrre sulla nostra vita quotidiana l’approvazione del Partenariato Transatlantico su commercio e investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership – TTIP), spalancando le porte del mercato europeo ai prodotti USA, tra cui i prodotti alimentari che abbiamo citato, che negli Stati Uniti sono autorizzati, mentre in Europa ne è vietata l’importazione per ragioni di sicurezza
alimentare.
Ma che cosa è il TTIP? Il TTIP è un trattato di libero scambio che gli Stati Uniti e l’Unione Europea vorrebbero approvare con lo scopo di uniformare gli standard di qualità e abbattere le cosiddette “barriere non tariffarie”, cioè tutte quelle limitazioni (leggi, regolamenti), che generalmente sono poste a tutela del cittadino, della salute pubblica, dell’ambiente. Non c’è praticamente settore in cui il TTIP non avrebbe pesanti ripercussioni: dalla sanità ai servizi pubblici, dall’agricoltura e l’allevamento alla proprietà intellettuale, dall’energia alle materie prime, ai servizi finanziari.
Insomma, siamo di fronte a un trattato “supersegreto”… Ma perché? La trattativa – condotta dal governo USA e dalla Commissione europea – è in corso da mesi, ma i cittadini europei sono accuratamente tenuti all’oscuro di ciò che si sta decidendo sulle loro teste. Perfino i parlamentari europei non possono avere accesso al testo dell’accordo. Il perché di tanta segretezza è presto detto: si punta alla più ampia deregolamentazione in ogni settore, dalla sanità ai servizi pubblici, dall’agricoltura e l’allevamento alla proprietà intellettuale, dall’energia alle materie prime, ai servizi finanziari, alle condizioni di lavoro.
Eppure gli effetti dell’entrata in vigore del TTIP sarebbero a dir poco devastanti. Il Ttip metterebbe a rischio, in nome dei profitti delle multinazionali, basilari tutele dei lavoratori (salari minimi, contrattazioni collettive, diritto di sciopero) e fondamentali norme di sicurezza ambientale, favorirebbe la privatizzazione dei servizi pubblici e aprirebbe le porte del mercato europeo a prodotti che oggi non sono ammessi (OGM, carne di pollo disinfettata con cloro, carne bovina “gonfiata” con promotori della crescita potenzialmente cancerogeni). E tutto questo senza significativi effetti sul Pil europeo, anche secondo i sostenitori di questo trattato.
Non solo: gravi danni si produrrebbero anche per i marchi e le denominazioni d’origine. Le produzioni Dop e Igp in Italia hanno un fatturato alla produzione di 7 miliardi di euro ed al consumo di 12,6, e un valore di export pari al 32%. Tutto questo verrebbe messo in pericolo dalla vendita di prodotti USA che usano gli stessi nomi dei nostri prodotti e che, con l’accordo TTIP, non potrebbero più essere combattuti come concorrenti sleali.”

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