Autore Redazione
giovedì
18 Febbraio 2021
16:54
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Politica - Alessandria

Grande Asl Piemonte. Per il consigliere Ravetti “troppi punti deboli”

Grande Asl Piemonte. Per il consigliere Ravetti “troppi punti deboli”

PIEMONTE – Per il consigliere regionale Domenico Ravetti, del Partito Democratico, ci sarebbero “troppi punti deboli” nella proposta di “grande Asl” in Piemonte. Come precisato in una nota dal consigliere regionale, “studi specifici dimostrano che la gestione, il controllo e la programmazione di alcuni settori strategici sociosanitari in un unico contenitore restituiscono più efficacia ed efficienza”. Ogni atteggiamento “pregiudiziale” messo in atto dalle opposizioni per Ravetti sarebbe quindi “inspiegabile e strumentale” ma, ha aggiunto “da una prima attenta lettura non possono sfuggire alcune questioni di fondo che preoccupano e che meritano un serio approfondimento. Intanto non è un testo prodotto dalla Giunta e balza all’occhio l’anomalia dei primi firmatari che appartengono al solo Gruppo della Lega: questo non pone la proposta nel quadro della programmazione politica condivisa all’interno della maggioranza”.

Ravetti rileva quindi “che l’elenco delle funzioni poste in carico all’Azienda Zero non è di poco conto e di fatto si rischia di “svuotare” di competenze l’Assessorato alla Sanità e di rendere del tutto marginale l’ambito operativo di molte Aziende Sanitarie Regionali, in particolare quelle più piccole. A sostegno di questa ipotesi è utile ricordare, infatti, la scelta fatta dal Presidente della Regione Veneto Zaia che, all’atto della costituzione dell’Azienda Zero, decise di ridurre drasticamente il numero delle Asr”.

“Altri approfondimenti saranno necessari sulla gestione del patrimonio immobiliare, sulla sovrapposizione delle funzioni di ricerca sanitaria di Ires con quelle di Azienda Zero e sul personale nella parte che interesserà le modalità per individuare i vincitori dei concorsi per l’area dirigenziale e per gli incarichi apicali (primariati). Quello che è inspiegabile è la ragione per cui il Presidente Cirio non imponga una discussione organica sul nuovo Piano Sociosanitario e lasci che la riorganizzazione della Sanità si trasformi in uno “spezzatino” di proposte” conclude il Consigliere Ravetti.

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