Autore Redazione
mercoledì
2 Dicembre 2015
13:06
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Politica - Tortona

I dipendenti del Comune di Tortona di nuovo “in stato di agitazione”

I dipendenti del Comune di Tortona di nuovo “in stato di agitazione”

I dipendenti del Comune di Tortona sono di nuovo sul piedi di guerra. La Rsu, tramite il coordinatore Paola Bisio, ha proclamato il ripristino dello stato di agitazione. Le motivazioni, come riportato nel comunicato stampa inviato in redazione, riguardano:

 “la mancanza di risposta alle numerose sollecitazione, sia scritta che verbale inoltrata da codesta RSU, in   merito sia alla richiesta  di convocare i tavoli di contrattazione decentrata  per la costituzione del fondo 2015 , sia per la sottoscrizione dell’accordo  sulla ripartizione dello stesso e in generale, su tutto quanto previsto dalle normative contrattuali  in merito alla contrattazione di secondo livello; la violazione dei dettati contrattuali seguenti: CCNL 1/04/1999 e CCNL 22/01/2004: Tit. II : art. 3 – 4 -5 – 6 -7 e 8; il persistente atteggiamento di chiusura e di pregiusizio nei confronti dei dipendenti e della RSU  da parte  della Delegazione Trattante di parte Pubblica ;

La Rsu del Comune di Tortona ha inoltre denunciato “un clima di totale assenza di comunicazione tra organi politici e vertici burocratici ed il restante personale; una notevole mancanza di attenzione, volontà, disponibilità e informazione, da parte dei vertici politici e dirigenziali preposti; presupposti senza i quali diventa improbabile se non impossibile, interagire per  trovare soluzioni concertate”.

“Tale clima – ha concluso la Rsu –  ha inciso e inciderà  pesantemente sulle motivazioni che ci hanno condotto a dichiarare lo Stato di Agitazione  e sulla scelte delle iniziative di  lotta che verranno intraprese. Come primo atto è stato concordato il blocco del lavoro straordinario ma  seguiranno:   l’indizione di assemblee/presidi/ e tutti gli atti di  protesta che si riterranno utili a sostenere la nostra dignità di lavoratori pubblici, a difendere il nostro contratto di lavoro e il nostro posto di lavoro.  Fino, se necessario, alla dichiarazione di sciopero”.

 

 

 

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