Autore Redazione
martedì
23 Febbraio 2016
23:13
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Politica

Sel sull’acquedotto di Costa Vescovato: “Resti pubblico”

Sel sull’acquedotto di Costa Vescovato: “Resti pubblico”

TORINO – L’assessore regionale Alberto Valmaggia ha risposto all’interrogazione urgente del Capogruppo di Sel Marco Grimaldi sull’acquedotto municipale di Costa Vescovato, una struttura centenaria, costruita e sempre tenuta in efficienza dagli abitanti: porta l’acqua fresca della sorgente ai rubinetti delle case, poi alla fognatura e al depuratore per la modica cifra di € 0,46 al metro cubo, contro tariffe superiori ai 2 euro/m3 dei gestori circostanti. Il suo bilancio è in attivo.

Sindaco e Consiglio Comunale lo considerano un bene comune e non vogliono essere costretti a cedere il loro acquedotto a uno dei gestori pubblico-privati dell’ATO6 Alessandrino, che dal 2007 non ha più aggiornato il Piano d’Ambito, né ha istituito il gestore unico per l’Ambito di sua competenza, ossia il 91,8% del Servizio Idrico Integrato in mano a gestori idrici privati. Per questo a oggi il Comune ha declinato gli inviti e le ingiunzioni dell’ATO6 e le circolari della Regione Piemonte firmate dall’Assessore all’ambiente. Peraltro la legge 221 /2015 consente ai Comuni con meno di 1000 abitanti la gestione diretta del loro acquedotto.

“Come il Comitato Acqua Pubblica continua a ribadire – dichiara Grimaldi – i referendum del 2011 hanno indicato la volontà popolare di lasciare rigorosamente alla gestione pubblica il compito fondamentale di custodire e prendersi cura della risorsa acqua. Ciò significa, innanzitutto, consentire agli acquedotti pubblici dei piccoli Comuni di poter proseguire nella loro gestione territoriale evitando azioni perentorie contrarie al buon senso.

Come ha dichiarato l’Assessore Valmaggia “è bene che la Regione verifichi la possibilità di non cedere coattamente l’acquedotto”.

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