Autore Redazione
venerdì
21 Ottobre 2016
03:25
Condividi
Politica - Acqui Terme

Tacchella: dopo il rischio di 30 esuberi si apre uno spiraglio nella trattativa con la società acquirente

Tacchella: dopo il rischio di 30 esuberi si apre uno spiraglio nella trattativa con la società acquirente

ROMA – Un incontro interlocutorio ma con qualche spiraglio di manovra quello di giovedì al ministero dello Sviluppo Economico tra la Grinding Technology e i sindacati delle aziende del Gruppo Imt, destinate al passaggio di proprietà. Tra queste c’è anche la Tacchella di Cassine, con il rischio di 30 esuberi. Rispetto a qualche settimana fa, però, qualcosa è cambiato: sulla azienda Decima di Casalecchio di Reno, si è concentrato l’interesse di un altro acquirente. Per 35 lavoratori, quindi, si profila un futuro separato da quello delle altre aziende. Il numero di dipendenti oggetto della trattativa scende così da 206 a 171. Inoltre la Grinding Technology ha lievemente aumentato il numero di lavoratori che vorrebbe mantenere: da 90 a 100. Ma per i sindacati non basta. Prima del prossimo faccia a faccia di giovedì 27 ottobre, sempre a Roma, le parti sociali verificheranno quanti vorranno liberamente accedere alla mobilità o “agganciarsi” alla pensione, con un periodo “cuscinetto” coperto da ammortizzatori sociali per massimo quattro anni. 

“Resta la nostra volontà di verificare se sia possibile che tutti i dipendenti passino nella nuova società” ha detto a Radio Gold Alberto Pastorello, della Uilm Uil “In questo caso si troverebbe una soluzione per tutti. Ad oggi resta comunque un po’ di timore, visto che ancora nulla è stato definito. Ma dalla Grinding Technology ci sono state delle leggere aperture.”

“Un piccolo passo avanti, nella valutazione dei costi e numeri” le parole di Salvatore Pafundi, della Fim Cisl “C’è il margine sul fatto di portare tutti a usufruire almeno di un ammortizzatore sociale. Siamo abbastanza fiduciosi che il numero dei dipendenti che passeranno nella nuova azienda potrà salire.”

“Con l’azienda il dialogo continua, per trovare una intesa. Questo è un motivo di speranza” ha detto Mirko Oliaro, della Fiom Cgil. Il sindacalista ha poi stoppato l’ipotesi di una manifestazione al Ponte Meier nel caso venisse il premier Renzi: “Visto che il canale di comunicazione con l’azienda non si è interrotto, dal nostro punto di vista la speranza non è perduta quindi domenica non ci saranno manifestazioni eclatanti.” 

A provocare l’iniziale muro contro muro di qualche settimana fa erano state le condizioni poste dalla Grinding Technology, ritenute irricevibili: oltre a tagliare di un terzo il personale, i 60 dipendenti rimasti avrebbero dovuto rinunciare agli aumenti salariali acquisiti negli anni e i 30 senza lavoro soprassedere dall’intraprendere azioni legali.

Condividi