Autore Redazione
venerdì
28 Ottobre 2016
09:36
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Politica - Ovada

Da Ovada ultimatum per rafforzare la sanità entro dicembre. E si preparano nuove proteste

Da Ovada ultimatum per rafforzare la sanità entro dicembre. E si preparano nuove proteste

OVADA – Il confronto di giovedì tra sindaci della valle Stura, l’Osservatorio Attivo, le Associazioni di Volontariato, le Organizzazioni Sindacali, i Partiti Politici, le Associazioni di Categoria e il Consorzio Servizi Sociali, per discutere della sanità ha ridato vigore alla battaglia e alle pretese del territorio. L’incontro ha sottolineato l’importanza di un vero rafforzamento della sanità nell’ovadese, essenziale soprattutto per i centri abitati più piccoli. Un processo annunciato, hanno spiegato i sindaci, ma non certo realizzato. Per queste ragioni l’assemblea ha chiesto un incontro urgente ai dirigenti dell’Asl Al e all’Assessore Regionale alla Sanità. Servirà a ottenere puntuali risposte operative entro dicembre, ma prima di allora potrebbero riprendere iniziative di protesta insieme ai cittadini. 

“Prendendo atto della situazione sanitaria del nostro territorio, si evidenzia che gli impegni presi sia verbalmente dall’Assessore Saitta sia attraverso atti puntuali della Regione Piemonte non sono stati attivati dall’attuale Dirigenza Asl AL, disattendendo quanto previsto dalla D.G.R. 1-600 del 19-11- 2014 e s.m.i.. Risultano inoltre sottodimensionati o del tutto inesistenti e dunque vengano implementati al più presto gli ambulatori, con priorità per ortopedia, cardiologia, urologia, neurologia, necessari per dare risposte al territorio senza imporre disagi inaccettabili per i cittadini in particolare anziani e persone in difficoltà economica, categorie che purtroppo sono in aumento continuo”.

L’assemblea ha anche chiesto che “vengano anche rinforzate con un preciso crono programma le fila del personale sanitario. Si ritiene non più differibile il rafforzamento della sanità territoriale, essenziale soprattutto per i centri abitati più piccoli; processo annunciato ma ad oggi non certo realizzato, auspicando in particolare un incremento degli infermieri di famiglia.” 

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