Autore Redazione
mercoledì
21 Giugno 2017
15:17
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Politica

Sapsa Bedding verso il fallimento: a rischio 76 lavoratori

Il prossimo 27 giugno il Tribunale potrebbe decretare la parola fine per lo stabilimento produttore di materassi in lattice a Silvano d'Orba. Prosegue lo sciopero dei lavoratori.
Sapsa Bedding verso il fallimento: a rischio 76 lavoratori

SILVANO D’ORBA – Giorni contati per la Sapsa Bedding di Silvano d’Orba. Il prossimo 27 giugno il Tribunale si pronuncerà sull’istanza di fallimento dell’azienda produttrice di materassi in lattice. Le parti sociali sono venute a conoscenza della gravità della situazione solo lo scorso venerdì e subito era scattato lo sciopero.

Martedì pomeriggio i vertici della azienda lo hanno comunicato ufficialmente in un confronto in Prefettura: non si sono realizzate le condizioni che avrebbero soddisfatto il concordato preventivo. Per questo, dopo il probabile fallimento decretato dal Tribunale, il curatore fallimentare avvierà la procedura di licenziamento collettivo per i 76 lavoratori dello stabilimento di Silvano d’Orba. “Il mercato, le difficoltà nella gestione di un’azienda raccolta nel 2016 da una situazione difficile, un progetto industriale fumoso e mai realizzato in pieno ci hanno portato a questo epilogo” hanno sottolineato Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.

Questo fulmine a ciel sereno fa quindi diventare carta straccia l’accordo sottoscritto lo scorso settembre tra le parti: l’affitto del ramo d’azienda alla Ibb per il salvataggio di 50 lavoratori una volta scaduti i termini per la cassa integrazione straordinaria.

Nell’ultimo confronto di martedì, in Prefettura, i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno cercato una mediazione, proponendo un accordo ponte per l’affitto immediato del ramo d’azienda alla Ibb con le stesse condizioni di settembre ma la controparte ha sottolineato la mancanza di risorse adeguate. La azienda ha invece proposto il salvataggio di 13 posti di lavoro su 76 ma questo scenario è stato bocciato all’unanimità dai lavoratori nelle assemblee di questo mercoledì mattina. “L’ennesimo cambio di carte in tavola” scrivono ancora le parti sociali “E’ l’ennesimo sacrificio chiesto alla parte più debole oltre a quelli già prodotti: retribuzioni perse e mai più esigibili, manleve, ritardi nei pagamenti ed altre problematiche ancora.” 

Lo sciopero avviato cinque giorni fa proseguirà quindi a oltranza. Ad oggi non si vede una via d’uscita e i dipendenti si sono purtroppo rassegnati al peggio: l’esubero e il conseguente avvio di due anni di Naspi.

“Il miracolo oggi sarebbe sentire bussare alla porta e trovarci un imprenditore capace che possa rimettere in moto l’enorme capacità produttiva, tecnologica e umana di Sapsa Bedding. Auspichiamo che politica e istituzioni non ci abbandonino e non perdano la speranza di riuscirci.”

“È demoralizzante perché eravamo riusciti a ottenere un accordo eccezionale per garantire la continuità” ha sottolineato a Radio Gold Marco Sali della Filctem Cgil “a settembre credevamo veramente di poter salvare una parte di lavori. Continuiamo a perdere pezzi di settore produttivo e non si riesce mai a trovare un imprenditore o una cordata di imprenditori all’altezza di questo nome.” 

“Con l’azienda c’è purtroppo sempre stato uno scarso dialogoha sottolineato Roberto Marengo della Femca Cisl “La dichiarazione di voler continuare e salvare 13 dipendenti ci lascia perplessi. I lavoratori non hanno più fiducia, non hanno visto realizzarsi nulla di quanto era stato preventivato. Non ci sono mai stati segnali di distensione.”

“Purtroppo il fallimento è sicuro” ha sottolineato Elio Bricola della Uiltec Uil “non c’è via di uscita. L’ultimo tentativo dell’azienda ha trovato la contrarietà dei lavoratori visto che tutta la sua credibilità è venuta meno ai loro occhi. Anche quei pochi che lavoravano non ricevevano gli stipendi. Oggi non è possibile mantenere un rapporto.”

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