Autore Redazione
domenica
17 Settembre 2017
05:20
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Alessandria Calcio - Calcio - Alessandria

Alessandria: correggere gli errori e iniziare la (ri)salita

L'analisi post Vercelli di una squadra ancora alla ricerca della propria identità, non tanto nei moduli quanto negli interpreti.
Alessandria: correggere gli errori e iniziare la (ri)salita

ALESSANDRIA – Sarà difficile fare peggio del primo tempo di Vercelli contro il Livorno: ora per l’Alessandria non può che iniziare la salita.

Salita intesa come difficoltà, perché la batosta subita contro gli amaranto, dopo due pareggi in chiaroscuro, è uno stop che porta a riflettere su quanto fatto fino ad ora. “C’è tantissima differenza tra quello che si vede tutti i giorni sul campo e quello che si è visto venerdì” ha dichiarato a fine gara il ds grigio Sensibile. E probabilmente è quello che hanno pensato anche coloro che assistono agli allenamenti della squadra durante la settimana. Ma questo non si deve tradurre in un banale “capita a tutti la giornata no“, perché i due pareggi contro Pontedera e Pro Piacenza avevano fatto emergere, seppur in modalità e dimensioni diverse, le prime avvisaglie di una squadra ancora lontana da quella indicata dagli addetti ai lavori come una delle corazzate del girone.

I numerosi cambi a gara in corso per rincorrere gli avversari in vantaggio nelle prime due partite, il passaggio al 3-5-2 e gli errori nella scelta degli undici titolari che avrebbero affrontato il Livorno, questi ultimi peraltro ammessi dallo stesso Stellini, sembrano indicare come il neo allenatore grigio non abbia ancora perfettamente individuato l’identità della sua squadra, non tanto nei moduli quanto negli interpreti. Se per il ruolo di terzino sinistro e di vice Sestu esistono effettivamente carenze in rosa, così non è per il centrocampo e l’attacco, dove le prestazioni di Branca, Gazzi e Marconi non sono state esaltanti in questi primi 270 minuti. In mediana, Stellini ha però a disposizione diversi possibili sostituti arrivati anche dal mercato, fino a ora utilizzati con il contagocce. La strategia della finestra estiva, mirata a portare in grigio anche giovani di valore e di prospettiva, non ha ancora avuto riscontri sul campo, con giocatori come Ranieri e Bunino partiti per tutte e tre le volte dalla panchina ed entrati solo nei minuti finali. Semplicemente questione di scelte del mister o difficoltà tecnico-tattiche nel mettere in pratica quello che Stellini chiede loro? Solo il futuro (leggasi “formazione iniziale contro la Robur Siena”) potrà dare risposta.

Salita, però, intesa anche come scalata della classifica. Per quanto fatto vedere, per ora purtroppo solo a sprazzi, in queste tre gare, l’Alessandria è una squadra che è obiettivamente destinata a risalire la graduatoria. Questo però non deve tradursi in presunzione, ma in umiltà e voglia di rimboccarsi le maniche (concetti molto cari a Stellini e Sensibile) già da domenica prossima a Siena. Correggendo gli errori commessi, alcune posizioni e altrettanti ruoli di alcune pedine l’Alessandria ha tutte le carte in regola per poter dire la sua in questa stagione, iniziata storta ma ancora lunga abbastanza per essere raddrizzata.

Fondamentale però è eliminare il prima possibile lo zero dalla casella delle vittorie e ritrovare morale, nella speranza che “vincere aiuta a vincere” sia verità e non soltanto una frase fatta.

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