Autore Redazione
martedì
14 Novembre 2017
05:55
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Alessandria Calcio - Calcio - Alessandria

Alessandria: ora la zona playout è realtà

I grigi ricominciano a lavorare in vista della Viterbese consapevoli che serve una svolta per uscire dai bassifondi della classifica.
Alessandria: ora la zona playout è realtà

ALESSANDRIA – La vittoria a sorpresa del Pontedera nel posticipo dell’ultima giornata di serie C contro la Robur Siena ha certificato un altro passo indietro dell’Alessandria in classifica. Ora la zona playout è realtà ma, al di là dei numeri, forse a preoccupare di più i tifosi è che la tanto sbandierata continuità di risultati è rimasta solo sulla carta e che soprattutto alcune dichiarazioni a fine gara dei protagonisti hanno evidenziato una preoccupante impotenza.

Se non riusciamo a vincere così è dura immaginare di giocare anche meglio ha sottolineato mister Cristian Stellini “abbiamo fallito occasioni a pochi metri dalla porta che non si possono sbagliare.” Quello della sterilità offensiva resta un preoccupante rompicapo ad oggi ancora non risolto. Se da una parte il fiuto del gol e la capacità di essere letali sotto porta sono qualità che si possono allenare fino a un certo punto è però evidente che in alcuni elementi mancano quella serenità mentale e quella personalità che nel calcio rappresentano due fattori imprescindibili per rendere al massimo.

In una squadra alla ricerca spasmodica di certezze, poi, stona la scelta di rivoluzionare il pacchetto dei due centrali di centrocampo: a Lucca Stellini ha fatto accomodare in panchina la coppia Cazzola-Ranieri, sostituita con Gazzi-Branca, due elementi che finora non hanno ancora dimostrato di poter fare veramente la differenza in questo inizio di stagione.

Il trittico di partite in una settimana che avrebbe dovuto rappresentare il cambio di passo della squadra grigia ha invece fotografato una crisi cronica di risultati: appena tre punti in 270 minuti. Da questo martedì si torna al lavoro in vista della Viterbese, l’ennesima opportunità per invertire la rotta. L’auspicio è che contro i laziali alcuni tasselli fatti “rifiatare” domenica tornino al loro posto.

Il refrain “lottiamo come una squadra impegnata nella lotta salvezza” ora è certificato da una classifica impietosa. Domenica un “mortificato” Michael Agazzi ha tracciato la strada da seguire: “Serve orgoglio: se c’è si possono fare grandi cose, sennò arrivano le figuracce.”

Per stimolarlo basterebbe guardare in che posizione si trovano i grigi in graduatoria.

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