Autore Redazione
giovedì
25 Ottobre 2018
14:08
Condividi
Calcio - Castellazzo Calcio - Alessandria

Castellazzo: presidente squalificato un anno. “Mai aggredito l’arbitro”

Cosimo Curino ha smentito la versione dei fatti riportata nella sentenza del Giudice Sportivo su quanto avvenuto dopo la sconfitta in Coppa contro il Canelli
Castellazzo: presidente squalificato un anno. “Mai aggredito l’arbitro”

CASTELLAZZO – Un anno di squalifica. Questa la pesante sentenza del Giudice Sportivo riferita al presidente del Castellazzo Cosimo Curino. Il patron dei biancoverdi è stato inibito per 12 mesi a causa di quanto sarebbe avvenuto nel dopo partita della gara tra Castellazzo e Canelli, andata in scena lo scorso 17 ottobre al Centogrigio di Alessandria.

Secondo quando riportato nella sentenza Curino avrebbe “aggredito l’arbitro vicino allo spogliatoio (…) cingendogli il collo con le mani, procurandogli dei graffi e spingendolo contro una rete“.

“Non ho mai toccato l’arbitro” ha replicato a Radio Gold lo stesso presidente Curino “al termine della partita io e i tifosi siamo andati contro la rete per insultarlo. Quello che si legge nella sentenza non è mai avvenuto. In campo quella sera l’arbitro non ha visto nulla e ora ricorda anche cose che nemmeno sono successe. Faremo subito ricorso“.

Il Castellazzo dovrà anche pagare 300 euro di multa per “il comportamento irriguardoso e violento da parte dei propri sostenitori verso l’arbitro”. Alcuni di loro, infatti, avrebbero sputato verso di lui, al termine della gara, lo hanno inseguito nel percorso che conduceva agli spogliatoi fino a sfondare un cancello di accesso alla zona degli spogliatoi”.

“Come ho già detto i tifosi si sono accalcati contro la rete a fine della partita, il cancello si è aperto a causa delle spinte verso la rete stessa, di certo non lo abbiamo sfondato” ha ancora precisato il presidente Curino “Non si vedeva nemmeno, era in una zona buia. Poi circa venti nostri tifosi sono venuti a contatto con l’arbitro e c’è stata qualche spinta, ma io non ho visto sputi“.

Condividi