Autore Redazione
giovedì
20 Settembre 2018
10:57
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Alessandria Calcio - Alessandria

Minacce e percosse per obbligare professionisti a rinunciare ai compensi

L'indagine della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza di Alessandria ha permesso di accertare il coinvolgimento di alcuni degli arrestati anche in un fiorente giro di truffe collegate alla compravendita di immobili di pregio
Minacce e percosse per obbligare professionisti a rinunciare ai compensi

AGGIORNAMENTO – È partita grazie alla denuncia di due professioni della provincia di Pavia la complessa indagine della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Alessandria, che ha portato all’arresto di cinque persone per estorsione continuata in concorso.

In manette sono finiti Claudio Ferraresi, sulla carta agente immobiliare di Voghera di 52 anni che si spostava spesso anche ad Alessandria, Luciano Rabita, 62 anni di Caltanissetta, con uno svariato curriculum criminale e ritenuto vicino alle cosche di Cosa Nostra, i due fratelli Michele e Giulio Aliani, di 38 e 28 anni, entrambi nati a Stigliano, in provincia di Matera e di fatto residenti ad Alessandria, e lo zio dei due Aliani, Vincenzo Aliano di 57 anni, nato a Craco, altro piccolo comune della Basilicata e residente vicino a Valenza.

Insieme, i cinque a marzo avevamo chiuso dentro un locale di Alessandria e poi accerchiato uno dei due ingegneri pavesi. Con minacce, calci e schiaffoni l’avevano costretto a rinunciare a 35 mila euro, oltre metà del compenso che il professionista pavese aveva fatturato a Ferraresi per consulenze immobiliari. Intimidazioni che solo qualche ora dopo avevano terrorizzato anche un collega ingegnere, anche lui portato così a rinunciare a parte del suo compenso.

Denunciato l’accaduto in Questura ad Alessandria, i due professionisti hanno fatto scattare la complessa indagine che, grazie alla sinergia tra Squadra Mobile e il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, ha permesso anche accertare il coinvolgimento di alcuni degli arrestati in un fiorente giro di truffe collegate alla compravendita di beni immobili di pregio.  Eseguite le ordinanze di custodia cautelare in carcere, Polizia e Guardia di Finanza proseguono gli accertamenti anche sull’ingente quantità di documenti e materiale informatico sequestrato durante le 11 perquisizioni eseguiti nell’Alessandrino, in provincia di Pavia e anche in Sicilia e Basilicata. Speranza degli inquirenti è anche che eventuali altri professionisti vittime degli arrestati si facciano avanti per aggiungere ulteriori tasselli all’inchiesta.

 

 

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Cinque persone sono finite in manette per estorsione continuata in concorso nell’ambito di una complessa indagine condotta dalla Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza di Alessandria, arrivata fino in Sicilia e in Basilicata.

Tra i cinque cittadini italiani arrestati in forza dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Alessandria c’è anche un uomo di 61 anni originario di Caltanissetta, ritenuto vicino a Cosa Nostra. I dettagli dell’operazione verranno resi noti alle 12 in Questura, ma in base a quanto emerso, gli indagati avrebbero obbligato due professionisti del pavese a rinunciare a una parte di un credito vantato nei confronti di uno degli estorsori usando violenza e minacce.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Alessandria, avrebbero inoltre permesso di accertare il coinvolgimento di alcuni degli arrestati in un fiorente giro di truffe collegate alla compravendita di beni immobili di pregio. In tutto 70 operatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza hanno partecipato alle numerose perquisizioni condotte contemporaneamente in provincia di Alessandria, in provincia di Pavia e anche a Matera e Caltanissetta.

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