Autore Redazione
mercoledì
22 Ottobre 2014
03:47
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Alessandria Calcio - Calcio - Alessandria

Alessandria: parla il portiere Nordi. “A volte meglio essere brutti ma concreti. I fischi? Per giocare qui servono gli attributi”

Alessandria: parla il portiere Nordi. “A volte meglio essere brutti ma concreti. I fischi? Per giocare qui servono gli attributi”

Numero uno anche di sincerità. A tre giorni dalla vittoria di sabato contro il Pordenone il portiere dell’Alessandria Emanuele Nordi è intervenuto ai microfoni di Diretta Sport Martedì. Da leader carismatico dello spogliatoio, l’estremo difensore mandrogno ha fugato ogni possibile perplessità legata ai sospetti di poca coesione del gruppo di mister D’Angelo, nati in più di un tifoso o addetto ai lavori dopo l’esultanza “tiepida” al primo gol di Cavalli, contro i friulani.

“Queste sono domande inutili, è meglio se si parla di calcio. In una partita ci sono tante situazioni diverse. Per quanto mi riguarda, al gol mi sono girato e ho esultato con la Curva. Non ho visto nient’altro. Nella mia carriera non ho mai visto nessuno che non vuole vincere. Le esultanze “esagerate” nell’allenamento di lunedì? Sono state divertenti, una risposta a chi ha messo in giro questi dubbi”. 

D- Come giudichi la prestazione della squadra nel primo tempo? 

“E’ stato un primo tempo difficile e equilibrato. Di certo non la nostra miglior prestazione. Ma giocare contro squadre che si chiudono, che puntano al pareggio, non è semplice. Quando la posta in palio è alta non è facile essere brillanti. Sarebbero serviti più velocità di esecuzione e ritmo: a centrocampo non siamo stati brillanti come a Cremona. Si può fare meglio ma è una tragedia. Occorre stare tranquilli, siamo solo all’inizio. Sappiamo di dover migliorare. Ricordiamoci che siamo una neopromossa, ci sono molti debuttanti in questa categoria e giocatori nuovi. Non è facile essere subito al 100%, siamo qui per migliorare e lavorare. Non sarà possibile vincere tutte le partite. E poi quest’anno chi retrocede approda “nell’inferno dei dilettanti”, sarà difficilissimo battere qualsiasi squadra. Magari ci sarà meno spettacolo. Non sarà facile imporre sempre il proprio gioco. A volte bisogna essere concreti, anche essendo brutti.” 

D-Che effetto hanno fatto i fischi arrivati durante la partita da una parte dello stadio Moccagatta? 

“Non certo dalla Curva Nord, come ha rimarcato alla fine anche il mister. In un certo, siamo andati in vantaggio proprio grazie alla Nord, che ci ha sostenuti sempre. Ma Alessandria non è il Pordenone. Può capitare di essere fischiato e bisogna accettarlo. Si sa che è una piazza calda, che ci vogliono gli attributi per giocarci. Siamo stati scelti dal direttore Magalini anche per questo. Dobbiamo essere bravi a isolarci, caricarci, cercando di tramutare i fischi in applausi. Comunque preferisco avere 3 mila persone che mi fischiano che nessun tifoso allo stadio. Occorre però che tutti remino dalla stessa parte.” 

D-Come ti stai ambientando ad Alessandria? 

“Sono contento, il gruppo che mi ha accolto bene, la società è ambiziosa. Anche il clima mi sta aiutando, per ora. Ho trovato un ambiente sicuramente diverso rispetto alle tante squadre del sud dove ho giocato. Anche qui c’è molta passione ma secondo me si può fare molto di più, potenzialmente. Alessandria è una città che vive di calcio, lo si respira in giro. Ma possiamo arrivare ad avere anche molti più tifosi allo stadio alla domenica, dico che se arriviamo a 3 mila presenze è tutto di guadagnato.” 

D-Qual è stata finora la parata più significativa, in maglia grigia? 

“Quella di sabato, ad esempio, è stata difficile. Il tiro era molto forte e la palla è passata in mezzo alle gambe di Vitofrancesco. Le parate facili non esistono. Anche quella all’apparenza più banale può rivelarsi insidiosa. Il ruolo del portiere è delicato, devi sempre avere i nervi a fior di pelle perché non ti puoi permettere la minima sbavatura.”

D-Prediligi una difesa a tre o a quattro? 

“Nella mia carriera ho giocato di più con una difesa a quattro. Ma tutto dipende da come si interpretano i moduli. Noi possiamo giocare sia a tre che a quattro e questa è una cosa positiva. E poi siamo andati a segno in ogni partita. E’ una qualità importante. Quando eravamo in svantaggio abbiamo recuperato lo svantaggio, significa che non molliamo mai e ci crediamo sempre. C’è da essere soddisfatti e ottimisti.”

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