Autore Redazione
martedì
20 Ottobre 2020
05:34
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Calcio - Alessandria

Presidente Dilettanti Piemonte: “Stop Terza Categoria? Discriminazione sociale”. Le squadre protestano compatte

Presidente Dilettanti Piemonte: “Stop Terza Categoria? Discriminazione sociale”. Le squadre protestano compatte

PIEMONTE – “Stop alle gare e competizioni dell’attività dilettantistica di base”. Questa frase del premier Giuseppe Conte, pronunciata domenica sera durante la presentazione dell’ultimo Dpcm anti coronavirus, ha fatto letteralmente infuriare una parte dei dirigenti delle squadre dilettanti. I successivi chiarimenti del Ministro dello Sport Spadafora riguardo la decisione di fermare solo, riguardo ad esempio nel calcio, le partite dei campionati provinciali (la Terza Categoria, ndr) e giovanili ha provocato una protesta unanime.

Proprio ieri si è svolta una videoconferenza dei Presidenti dei Comitati Regionali della Lega Dilettanti dell’area nord. “Le istanze” si legge in una nota “sono state successivamente rappresentate ai competenti organi superiori auspicando che le stesse verranno prese in considerazione durante la riunione che si terrà martedì 20 ottobre, tra il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora e i Presidenti delle Federazioni Sportive Nazionali e Discipline Sportive Associate riconosciute dal CONI. Mercoledì 21/10/2020 avrà inoltre svolgimento il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti a Roma. Si auspica che al termine dell’incontro istituzionale verranno fornite tutte le indicazioni utili al prosieguo delle attività sportive al fine di inoltrare puntuale informazione alle Società e Associazioni Sportive del territorio”.

Al telefono con la redazione di Radio Gold, il presidente del Comitato Piemonte Valle d’Aosta ha usato toni decisamente più duri: “Si tratta di una discriminazione sociale spaventosa, tutto ciò è molto grave in uno stato di diritto” ha tuonato Christian Mossinonon si può andare avanti così. Dov’è che, nel Dpcm, si fa la distinzione tra regionale e provinciale? Non abbiamo capito le dichiarazioni del Ministro Spadafora. O si chiudono tutti i campionati, oppure si va avanti insieme. Non ha senso fare questa distinzione. Anche le società di Terza Categoria e quelle giovanili hanno rispettato con scrupolo i protocolli. Perché dovrebbero fermarsi? Non è giusto equipararle a un ente di promozione, con tutto il rispetto per gli enti di promozione”. 

Nel frattempo anche tra i dirigenti della Terza Categoria sta montando la protesta. C’è infatti la volontà di far valere le proprie ragioni dal punto di vista unitario. Tra le ipotesi caldeggiate, nel caso di conferma dello stop ai campionati, il rifiuto del pagamento della rata di novembre. “Perché solo noi siamo costretti a fermarci e non le altre categorie? Dobbiamo farci sentire, tutti insieme, magari con una lettera firmata da tutti noi. Non stanno rispettando le nostre squadre e il nostro lavoro. Anche noi vogliamo essere tutelati. Tutti noi abbiamo mantenuto le norme e i protocolli. Lo stop rappresenterebbe un danno enorme, non vogliamo essere discriminati così. Piuttosto” ha aggiunto qualche dirigente “se si temeva una seconda ondata non si sarebbe dovuto far partire alcun campionato, non solo di Terza Categoria. Ora non è giusto fermarsi quando è già tutto iniziato”. 

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