Autore Redazione
martedì
3 Novembre 2015
23:04
Condividi
Calcio - Novese Calcio - Novi Ligure

Novese: il futuro è “dolce”. La società passa di mano. “Puntiamo alla Lega Pro, come minimo”

Novese: il futuro è “dolce”. La società passa di mano. “Puntiamo alla Lega Pro, come minimo”

AGGIORNAMENTO ORE 14: ufficializzato il passaggio di quote in casa Novese. La società biancoceleste ha pubblicato poco fa questo comunicato stampa. 

L’Unione Sportiva Novese comunica che in data 2 novembre 2015, dinanzi al Notaio Bailo in Novi Ligure, è stato perfezionato il trasferimento dell’80% delle quote societarie a favore del Sig. Retucci Raffaele, già Amministratore Unico. Successivamente a tale operazione, l’Us Novese tiene a ringraziare la Sig.ra Emanuela Giacomello, il Sig. Renato Traverso ( rimasto in società con il 20% delle quote ) ed il Sig. Taverna Marco, per i molteplici sacrifici sostenuti durante tutti gli anni della loro gestione. A questi ultimi la nuova proprietà ha chiesto, quale segnale di riconoscenza minima per quanto di importante sia stato costruito per le sorti del glorioso sodalizio Bianco-Celeste, di rimanere al suo fianco anche per il futuro. Al fine, di evitare il diffondersi di notizie prive d’ogni fondamento, l’Unione Sportiva Novese comunica come quanto prima verrà indetta una conferenza stampa, ove saranno resi noti i nomi, i volti ed i programmi futuri degli imprenditori che faranno parte della società.

NOVI LIGURE – “Recuperare il rapporto col territorio.” Questo l’obiettivo della nuova proprietà della Novese. Lunedì, infatti, la storica società biancoceleste è passata di mano: l’80% delle quote ora appartiene a Raffaele Retucci, amministratore unico e rappresentante di una cordata di imprenditori del settore dolciario che sarà svelata la prossima settimana in una conferenza stampa. Il restante 20% delle quote resterà a Emanuela Giacomello e all’ex presidente Renato Traverso. 

A far luce sulle intenzioni dei nuovi patron è, su Radio Gold, l’avvocato Gaetano Barbati, uomo di fiducia dello stesso Raffaele Retucci. “Sarà un progetto a lungo termine. L’obiettivo è ristrutturare la società e recuperare il contatto col territorio, con la città. Ognuno deve sentirsi parte integrante del progetto Novese: dalle istituzioni agli imprenditori fino ai tifosi, quelli storici e non, oltre alla gente comune. Se però partiamo dalla serie D e non da più in basso è grazie a Renato Traverso e Emanuela Giacomello, è tutto merito loro, in questi anni hanno fatto tanti sacrifici. Per questo li abbiamo invitati a restare con una quota di minoranza, per farli comunque partecipare alla vita della società.”

Dopo il passaggio di proprietà, questo giovedì sarà un’altra giornata importante. A Milano, infatti, gli imprenditori interessati alla Novese si costituiranno in una società che rileverà le quote di Retucci. In quell’occasione sarà dato un volto e un nome alla figura di presidente.

“Un imprenditore vero non si affaccia nel mondo del calcio solo per l’aspetto sportivo” ha continuato l’avvocato Barbati “Ma cerca anche di capire quali sviluppi si potrebbero aprire nell’ambito imprenditoriale. Ci saranno progetti in questa direzione. Sul campo, invece, puntiamo a raggiungere la salvezza senza patemi d’animo. A quel punto ci dedicheremo alla prossima stagione. Il nostro obiettivo minimo è la Lega Pro. Se opereremo in sede di mercato già in questa stagione? Ci stiamo già muovendo. In questo mese di novembre ci guarderemo intorno e se c’è la possibilità di migliorare la rosa non ci tireremo indietro.”

L’avvocato Barbati ha anche ricordato alcuni passaggi chiave delle scorse settimane, decisivi per la buona riuscita della trattativa: “Tutto è nato qualche mese fa. I nuovi proprietario sono imprenditori famosi nel mondo dolciario. Hanno attività importanti a Milano, ma insieme a loro ce ne sono altri che sposeranno questo progetto. All’inizio puntavano alla Pro Patria. Quando poi ai bustocchi si interessò Collovati, fu Gianni Bianchi, un amico della proprietà, che parlò a loro della Novese. E’ stato lui a mettere in contatto le parti. L’abbinamento tra Novi Ligure e l’industria dolciaria, poi, si è rivelato perfetto.”

Condividi