Autore Redazione
sabato
19 Agosto 2017
11:11
Condividi
Eventi

Le colline, il parco, i racconti che emergono da altri tempi. Recensione di “Orlando. Furiosamente solo rotolando” a Paesaggi e oltre

Le colline, il parco, i racconti che emergono da altri tempi. Recensione di “Orlando. Furiosamente solo rotolando” a Paesaggi e oltre

COAZZOLO – Il tramonto e la sera sulle colline sono dolci e si prestano ad accompagnare narrazioni, momenti conviviali e storie fantastiche, che  dimostrano come l’arte del raccontare sia tuttora una magia.

Venerdì 18 agosto, nel bellissimo parco del Castello di Coazzolo (splendida dimora di charme), Armamaxa Teatro ha presentato  “Orlando. Furiosamente solo rotolando”,  uno degli ultimi seguitissimi appuntamenti di Paesaggi e oltre, teatro e musica d’estate nelle terre dell’UNESCO, rassegna diretta dal Teatro degli Acerbi, che ha riscosso uno straordinario successo.

La serata è stata anticipata da due studi di spettacoli ancora in preparazione. Il primo di Enrico Messina, che ha anticipato nel “(de)CAMERINO Agilulfo e il Palafreniere” lo stile affabulatorio di Armamaxa Teatro, declinato, in questo primo assaggio, nella grande commedia umana del Decameron. Il secondo studio, “Soldato mulo va alla Guerra”, del Teatro degli Acerbi, presentato da Massimo Barbero, ha focalizzato, nella tragedia collettiva della Grande Guerra, lo sguardo sulla comunanza tra uomini e animali mandati allo sbaraglio. Identici l’inconsapevolezza, il sacrificio e l’anonimato,  in una storia drammatica ma anche di sentimenti delicati, frutto di studi sui fatti storici e sulle vite degli avi dello stesso protagonista.

Paesaggi e oltre è anche convivio e prodotti del territorio, così non è mancata la degustazione di vini seguita dalla pillola di paesaggio di Roberto Cerrato, che molto ha fatto per promuovere queste zone alla candidatura Unesco.

Infine “Orlando. Furiosamente solo rotolando”, tratto da “Hruodlandus Libera Rotolata Medioevale” di Enrico Messina e Alberto Nicolino. Enrico Messina, scalzo sul palco, immerge in un’atmosfera antica e rustica al suono dello scacciapensieri. Ci sono le dame, i cavalieri, l’armi, gli amori di  Ariosto, mescolati al taglio fiabesco di Calvino e alla tradizione orale dei cunti, che li ha fissati nella memoria collettiva prima della letteratura rinascimentale. C’è soprattutto una narrazione pirotecnica che fonde dialetto del sud, esilaranti suoni onomatopeici (dal galoppo al cigolio del letto), ad una gestualità che evoca grandi gesta. La follia di Orlando è resa evidente da un brivido lungo la schiena, una vera (e ilare) scossa fisica, e tutti i personaggi sono caratterizzati da movimenti e posture che colorano il racconto e dividono il protagonista in mille ruoli diversi. Messina si spende in una prova attoriale di grande spessore, diverte con un testo che pare attingere ad un sapere remoto e pare riassumere in sé l’arte di innumerevoli cantastorie che l’hanno preceduto. Prendono vita così Carlo Magno e Agramante, re dei mori, i loro accampamenti, rispettivamente bianco e nero, sulle due sponde del Rodano, i paladini dell’Opera dei pupi, come Rinaldo, Astolfo, Bradamante, Ferraù, Medoro…

Si ride tanto, dall’inizio alla fine, ma non di una farsa, bensì di un testo grondante tradizione, letteratura e ricerche che si intuiscono profonde. Si ride per la grande capacità affabulatoria di un interprete d’eccezione che ha incollato a sé e trascinato in una favola un pubblico numerosissimo, fedele e pretenzioso circa la qualità artistica che la rassegna offre.

Paesaggi e oltre, promosso dalla Comunità Collinare tra Langa e Monferrato con il contributo di Regione Piemonte, Fondazione C.R. Asti e Fondazione C.R.T, riserva ancora un appuntamento, martedì 22 agosto, alle 16.30, per il teatro ragazzi. La Compagnia Claudio e Consuelo presenterà, a Montegrosso d’Asti, “Dal paese dei balocchi”, spettacolo di musica, canto, giocoleria e Clownerie.

Info: 339/2532921. Il programma completo sul sito www.teatrodegliacerbi.it e su fbteatro.degli.acerbi.

Condividi