Autore Redazione
venerdì
12 Gennaio 2018
05:30
Condividi
Eventi

Torna Fubine Ridens con la compagnia Brofferio di Asti

In programma la divertente commedia di Amendola, Corbucci e Barbero "Edcò j'angej a bèivo Barbera", un testo italo-dialettale molto simpatico. 
Torna Fubine Ridens con la compagnia Brofferio di Asti

FUBINE – Sabato 13 gennaio 2018, torna Fubine Ridens, rassegna di teatro brillante organizzata dalla Compagnia Teatrale Fubinese. Alle ore 21.15, al Teatro dei Batù di Fubine (via Longo), la compagnia Brofferio – Amis dla pera di Asti presenterà la divertente commedia di Amendola, Corbucci e Barbero “Edcò j’angej a bèivo Barbera“, un testo italo-dialettale molto simpatico.

L’antica rivalità tra gli abitanti di San Grato e San Biagio, viene inasprita da un’accesa diatriba tra Conte e Sindaco, dovuta al progetto per la costruzione di una nuova strada, che dovrebbe passare dove sorge il castello dei nobili Savio. La questione non sembra facilmente risolvibile, ma questa volta l’aiuto arriva direttamente dal Cielo: uno spirito allegro è in cerca di una buona azione che gli valga la promozione alla categoria superiore, proprio come un vero Angelo Custode, e si materializza per mettere a posto ogni cosa. Si tratta di Cosimo, capostipite della stirpe dei Conti Savio, tornato sulla Terra con una poco angelica ed incontrollabile passione per il gustoso prodotto dei vigneti piemontesi, che condurrà la vicenda a lieto fine o quasi…

La compagnia teatrale Angelo Brofferio nasce ad Asti negli anni ’70. Il suo scopo essenziale è conservare il dialetto piemontese, divertire il pubblico e fare beneficenza. I registi che si sono succeduti nel tempo, Piero Fassio, Luciano Nattino, Bruno Massaglia e Livio Negro, hanno proposto opere proprie oppure adattamenti a testi di vari autori, come gli attuali, Amendola, Corbucci e Barbero. La compagnia fa parte dell’associazione Amis dla pera creata all’inizio degli anni ‘60 nel Borgo Santa Caterina all’ingresso nord della città, oggi detto Porta Torino. Il nome vuol dire Amici della pietra ed è dovuto ad una tradizione medievale, in uso fino al dopoguerra nel Borgo, che consisteva nel far sollevare ad un giovane una grossa pietra del Tanaro davanti ad un consiglio di borghigiani per dimostrare di essere degno di entrare in Borgo ed eventualmente corteggiare le ragazze del posto. L’associazione comprende anche il Gruppo Sbandieratori, pluricampione italiano, e la Famiglia delle Maschere Astigiane.

Ingresso 7 euro.

Condividi