Autore Redazione
domenica
18 Marzo 2018
05:29
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Eventi - Novi Ligure

Novi Ligure omaggia Costante Girardengo

Novi Ligure e il Museo dei Campionissimi omaggeranno il grande campione nella ricorrenza del suo compleanno con l’inaugurazione della mostra "Storia di una ruota che Gira”.
Novi Ligure omaggia Costante Girardengo

NOVI LIGURE – In programma numerosi eventi per ricordare il Campionissimo di Novi Ligure Costante Girardengo. Novi Ligure e il Museo dei Campionissimi omaggeranno “l’Omino di Novi” proprio nel giorno della ricorrenza del suo compleanno, domenica 18 marzo 2018, con l’inaugurazione alle 11 di una mostra in suo onore “Storia di una ruota che Gira”.

 

Il percorso espositivo si apre con l’affascinante storia della Milano Sanremo dalla sua prima edizione, disputata il 14 aprile del 1907 e vinta dal francese Lucien Petit-Breton (all’anagrafe Lucien Georges Mazan), recordman dell’ora e vincitore dell’ultima Parigi-Tours.

Dopo i primi anni arriva l’epoca di Costante Girardengo, che lega il suo nome a questa classica in maniera indelebile, vincendola per ben sei volte in undici anni e classificandosi per undici volte tra i primi tre. Il primo “Campionissimo”, appellativo che gli venne dato da Emilio Colombo, direttore della Gazzetta dello Sport, mentre stava dominando il Giro d’Italia del 1919, dove vinse 7 tappe su 10 e restò leader dal primo all’ultimo giorno.

Da “l’Omino di Novi” si passa a Learco Guerra, professionista solo dall’età di 26 anni grazie all’interessamento di Costante Girardengo (che voleva farne il rivale del nemico Alfredo Binda) è passato alla storia come “la locomotiva umana” e poi Coppi, Merckx (il quale con sette vittorie supera lo storico record di Girardengo), Gimondi fino all’ultima tripletta azzurra del 2006.

Ma la straordinaria storia dei campioni del ciclismo e delle sue corse corre anche attraverso il racconto sportivo “a distanza”, tra immagini e voci, prima ancora di arrivare al movimento. Il ciclismo, più di qualsiasi altra disciplina sportiva ha avuto il grande merito di delineare i tratti del racconto sportivo, le storie umane, le cadute e le risalite, persino il paesaggio che faceva da sfondo alle folli corse degli inizi del secolo scorso. Ecco allora che una sezione della mostra è dedicata ai mezzi che hanno permesso il “Teleracconto” delle corse: dai rarissimo modelli di macchine fotografiche di inizio secolo scorso, per poi passare alla radio d’epoca, la televisione del 1958 e alle penne storiche del giornalismo sportivo. Impossibile dimenticare Mario Ferretti, durante la tappa Cuneo – Pinerolo del Giro d’Italia del 1949, con la vittoria di Fausto Coppi dopo 192 chilometri di fuga, che presentava così l’evento: «Un uomo solo è al comando, la sua maglia è bianco- celeste, il suo nome è Fausto Coppi»

Il percorso espositivo si chiude con un omaggio a Nazareno Fermi, giornalista e scrittore novese, appassionato di ciclismo, corrispondente di “Tuttosport”, autore di svariate pubblicazioni e volumi sul mondo della bici e dei suoi protagonisti, in particolare sulla vita e sulle imprese del campionissimo novese Costante Girardengo, il suo più grande idolo, del quale conosceva aneddoti e imprese sportive.

Storia di una ruota che Gira racconta attraverso i grandi protagonisti, la prima grande classica nel calendario ciclistico stagionale, da sempre legata al Campionissimo di Novi Ligure e grazie a lui anche alla sua città, che ne è sempre stata protagonista con il suo “passaggio” della Milano-Sanremo, l’attesa del pubblico, gli applausi.

 

 

Sempre il 18 marzo, alle ore 21, presso il Museo dei Campionissimi a Novi Ligure, si terrà l’evento “Costante, la nuvola”, un monologo di Davide Mancini in memoria del Campionissimo.

Protagoniste nel prologo musicale del monologo saranno Le Quattro Chitarre, che daranno voce, con alcune canzoni di Fabrizio De André, al tema della fatica del vivere quotidiano, che ben si abbina a quello della sofferenza fisica di Costante Girardengo, (Costante la nuvola), figlio di un’epoca di ciclismo eroico ma poco indulgente, fatto di sudore e polvere. Parlando del male di vivere, visto che sullo sfondo c’è Genova e la poesia in musica di Fabrizio De André, è inevitabile pensare a Eugenio Montale e al “suo rivo strozzato che gorgoglia” simbolo per antonomasia del tema che verrà trattato. La parte teatrale vera e propria, dunque, verrà preceduta da una decina di canzoni eseguite secondo un programmato ordine tematico e per questo presentate prima di ogni esecuzione. Le Quattro Chitarre sono composte da Pasquale Dieni, Aldo Ascolese, Gianluca Origone e Gianni Amore. L’incasso della serata sarà devoluto all’Associazione Di.A.Psi – Novi L. (difesa malati psichici).

 

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