Autore Redazione
venerdì
18 Maggio 2018
05:30
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Eventi - Alessandria

“Una casa di bambola” anni ’80 per Gli Illegali al Teatro Ambra

Il regista Maurizio Pellegrino racconta la sua lettura del capolavoro di Ibsen
“Una casa di bambola” anni ’80 per Gli Illegali al Teatro Ambra

ALESSANDRIA – “ E’ un testo dall’alto coefficiente di difficoltà, studiato all’università e più volte interpretato, dove  Ibsen non lascia nulla al caso. Da parte mia ho cercato di affrontarlo con più semplicità possibile

Maurizio Pellegrino introduce così “Una casa di bambola” di Henrik Ibsen, della Compagnia Gli Illegali, che debutterà venerdì 18 maggio alle 21 al Teatro Ambra, con protagonisti Roberta Ponticello, Giovanni Pesce, Marco Triches, Elisabetta Puppo, Antonio Coccimiglio, Monica Lombardi (anche nel ruolo di aiuto regia).  Pellegrino da tempo  collabora con Gli Illegali, ma questa è la prima volta che li dirige, mettendo a frutto la sua esperienza di attore teatrale e cinematografico (impossibile non citare la sua partecipazione alla fortunatissima  webserie “Su Marte non c’è il mare”).  La forte traduzione in azioni, la scenografia e le musiche, rispettivamente anni ’70 e ’80 (“quelli della mia adolescenza, quelli cui sono più affezionato”, dice, con una punta di nostalgia), sono alla base della sua regia del dramma in tre atti.

Già alla prima lettura mi si costruivano in testa delle dinamiche. Ci sono mille possibili interpretazioni e io ho scelto la mia, poi la gran parte delle intenzioni e delle azioni sono venute nell’ambito della recitazione, in un lungo work in progress”, dice Pellegrino, ricordando il suo background teatrale fortemente influenzato dal lavoro con Simona Barbero, regista ora prestata ad altra carriera, “Ho trasmesso agli attori tutto quello che ho appreso in questi vent’anni di teatro, che si sintetizza nel fatto che nulla deve essere lasciato al caso, ogni battuta ha un’intenzione dietro che deve essere coerente”. Il dramma gira intorno alla figura difficilmente imbrigliabile di Nora, moglie-bambola viziata e dominata da un marito-padrone. La vita perfetta nella casa impeccabile nasconde un segreto che la incrina e la protagonista arriverà, alla fine, alla presa di coscienza e alla ricerca dell’indipendenza. Nel tempo, “Una casa di bambola” ha scandalizzato, minando l’immagine perbenista e borghese della madre di famiglia, oppure è stato letto in chiave femminista, oppure ha dato adito ad interpretazioni più raffinate.

Antonio Coccimiglio e Roberta Ponticello

Non era giusto secondo me dare una lettura integralista a Nora (interpretata da Roberta Ponticello). Ho voluto equilibrare la figura della donna succube, che infine si libera, mostrando anche il suo lato oscuro, ovvero la consapevolezza dello stato di sudditanza e la sua strumentalizzazione. Ho evitato l’immagine univoca di vittima per sottolineare il confine sottile tra la donna che si emancipa e la donna che sfrutta il lato subdolo della sua posizione. Ho caricato, seppur velatamente, anche il personaggio dell’amica Kristine (Elisabetta Puppo) e la sua ambiguità. C’è uno swich dei personaggi: Kristine viene da una vita solitaria, vuole diventare come Nora e ne è invidiosa, mentre Nora cerca l’indipendenza,  rinunciando ai figli, alla casa e al benessere”. I personaggi sono spogliati da ogni caratterizzazione macchiettistica e didascalica, spiega il regista, nell’intenzione di creare delle psicologie credibili, di “lavorare sulla verità, eliminando ogni ostentazione”.  La stessa modernizzazione in un tempo storico più vicino mira al coinvolgimento, nel rispetto dichiarato di un testo che già di per sé è molto attuale.

All’interno dello spettacolo, come da testo originale, ci sono delle coreografie curate da Monica Brusco, mentre le luci sono di Luigi di Carluccio.

È consigliata la visione a un pubblico di età superiore a 14 anni.

Ingresso unico 12 euro
Gradita prenotazione ai seguenti contatti
Tel. 348.4080904
Email: info@illegali.it
Pagina Facebook: glillegali

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