Autore Redazione
sabato
18 Agosto 2018
06:30
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Eventi - Novi Ligure

Un successo la prima produzione teatrale di Hortus Conclusus

Recensione di “La farfalla e il peperoncino” di e con Carlo Orlando, Paolo Li Volsi, Eva Cambiale
Un successo la prima produzione teatrale di Hortus Conclusus

NOVI LIGURE – Hortus Conclusus, la rassegna ideata e diretta da Andrea Lanza, è diventata anche cantiere teatrale con la sua prima produzione “La farfalla e il peperoncino”, sottotitolo “narrazione omerica sui miti del rock dagli anni ’70 all’8 aprile 1994”.

Davanti ad un pubblico che ha riempito in ogni angolo possibile il piccolo cortile di via Monte di Pietà 2, Carlo Orlando, Eva Cambiale (protagonisti e autori del testo, con Matteo Orlando) e, alla voce e chitarra, Paolo Li Volsi, venerdì 17 agosto hanno dato vita ad un racconto rockettaro discorsivo, dai toni confidenziali e godibilissimi. Orlando è un fiume in piena, animato dalla passione di sempre per la musica condivisa con il suo amico Simone Sacco (giornalista e consulente per lo spettacolo). Tutto parte dalla tensione lirica del brano “Across the universe”, lanciato nello spazio dalla Nasa il 4 febbraio 2008, ma tutto inizia, anzi finisce, anche l’8 aprile del ’94, con il suicidio di Kurt Cobain, il leader dei Nirvana. Ed è qui che la storia del rock diventa teatro, con la narrazione dal punto di vista di chi ne ha trovato il corpo, nella casa degli attrezzi della sua elegante dimora. Le copertine dei dischi dei Nirvana sono parte di un discorso che scorre magmatico, hanno l’identità di manifesti poetici e fanno parte di un tutto in cui si inseriscono le influenze e i rapporti personali tra musicisti, l’entusiasmo dei fan e le memorie personali. Rientrano la passione per Duff McKagan, bassista dei Guns N’ Roses, il suo prezioso autografo che viene passato di mano in mano agli spettatori, gli stilemi del punk rock impressi nella memoria collettiva.

Paolo Li Volsi canta, suona e discorre, in un tono da serata tra amici. L’impressione è quella di un amalgama vitale in forma di racconto musicale, apparentemente casuale, in realtà ben coeso e volto alla sintesi racchiusa nel titolo. “La farfalla e il peperoncino” è una favola zen che suggerisce la finalità dell’atto artistico, volto sempre alla creazione e alla positività che prevale sull’alone di maledizione del cosiddetto “Club 27”, il gruppo di musicisti rock morti a 27 anni, spesso per eccessi di droga o alcool. E’ invece l’iniezione di novità e di sintonia con lo spirito del tempo che si respira nel volo tra storia, collegamenti, canzoni e aneddoti che lo spettacolo nato in Hortus trasmette. Si ascolta e sembra non bastare, perché sarebbe bello ascoltare ancora.

Mette di buon umore vedere una piccola rassegna sorprendere con contenuti così preziosi e produrre anche spettacoli nuovi, soprattutto mette di buon umore vedere la risposta del pubblico, sempre molto numeroso e fedele. Hortus Conclusus continuerà anche per le prossime due settimane e il prossimo appuntamento è oggi, sabato 18 agosto, alle 16, nel Piccolo cortile di Via monte di pietà 2, con il  workshop, aperto a tutti, LA STESSA STORIA DI SEMPRE – Piccola guida ad uso del pubblico sui principi della sceneggiatura con Carlo Orlando.

 

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