Autore Redazione
giovedì
18 Ottobre 2018
06:30
Condividi
Eventi

A Cunté Munfrà “Processo ad un povero Cristo”

La rassegna che racconta il Monferrato riprende con un nuovissimo lavoro di Patrizia Camatel su una vicenda storica ed inquietante
A Cunté Munfrà “Processo ad un povero Cristo”

VIARIGI – E’ con una vicenda storica e strettamente legata al territorio che inizia, dopo le anteprime estive, la rassegna “Cunté Munfrà – dal Monferrato al mondo”, ideata da Luciano Nattino e con la direzione artistica di Massimo Barbero per l’Archivio della Teatralità Popolare di casa degli alfieri.

Venerdì 19 ottobre, alle ore 21, a Viarigi presso la Chiesa di San Silverio sarà presentato, sotto forma di  lettura scenica, “Processo a un povero Cristo. La vicenda di Don Grignaschi e dei Magnetisà di Viarigi”, scritto da Patrizia Camatel. Il testo è nuovissimo e rientra nel solco delle attività dell’Archivio della Teatralità Popolare, ispirandosi a vari materiali raccolti sul territorio e varie fonti (tra cui Nattino, che nel 2008 lavorò sul testo dell’arringa dell’avvocato Brofferio).

Sebastiano Amadio e Lucia Giordano del Faber Teater con Massimo Barbero, Giulia Marchiaro, Barbara Mugnai, Marco Pisanò, Stefano Stival e gli attori dei laboratori teatrali del Teatro degli Acerbi Antonio Arese, Lucia Freschi, Lino Freschi, Mario Cielo, Francesca Mezzano e Ivana Viglione daranno vita alla storia vera e documentata di Don Grignaschi, sacerdote in odore di eresia allontanato dalla diocesi di Novara e giunto nel 1849 a Viarigi grazie al parroco della borgata Franchini, conquistato dalla sua predicazione. Don Grignaschi, carismatico, di bell’aspetto, capace di commuovere i cuori e trascinare a sé larga parte della popolazione, si proclamava il Messia ritornato in terra per drizzare le storture della Chiesa e della società. La sua spregiudicata predicazione sortì un enorme seguito nelle classi sociali più povere, le cui condizioni già precarie per carestie e dazi erano state  aggravate dalla  guerra contro l’Austria e dai moti rivoluzionari risorgimentali.

Considero questa storia un ritorno a quel “mondo dei vinti” che Luciano Nattino teneva in così alta ed affettuosa considerazione” , dice Patrizia Camatel, che a Nattino, suo mentore e fonte d’ispirazione, dedica il suo lavoro, “un mondo sconfitto in partenza, se ha da confrontarsi con la legge, i Re ed i potentati d’ogni specie; ma anche invincibile nel lasciare le sue tracce, instancabile nella sua capacità di immaginare un mondo migliore. Perché di questo si tratta: un movimento contadino che si incammina dietro ad un uomo che si proclama Cristo e che in molto gli assomiglia, in fin dei conti

Ben presto le autorità ecclesiastiche e civili intervengono contro il nascente movimento religioso dei “Magnetisà” (i seguaci erano così definiti perché si riteneva che Grignaschi li tenesse avvinti a sé con un fluido magnetizzante contenuto in un anello), e il nuovo Cristo viene arrestato insieme ai più stretti accoliti (tra cui diversi sacerdoti e la misteriosa Madonna Rossa), indi scomunicato, processato e condannato a dieci anni di carcere e all’abiura. Proprio intorno alle vicende processuali, rimaste famose nella cronaca dell’epoca, si snoda la lettura scenica, che viene presentata come il racconto comunitario di un evento fuori della norma, in un’atmosfera affascinante intorno a veggenti, miracoli e conversioni, reliquie e riti segreti. Una storia che attraversa la strada alla Storia, quella del nascente stato italiano, quella di Don Bosco, di Pio IX, dei Savoia, di Angelo Brofferio e di Antonio Rosmini.

“Cunté Munfrà” si è affermata negli anni per la sua attenzione alla valorizzazione e promozione della conoscenza del patrimonio linguistico e culturale del Piemonte ed  è promossa dall’Unione Colli Divini – nel cuore del Monferrato e dalla casa degli alfieri /Archivio della Teatralità Popolare, è sostenuta dalla Regione Piemonte (è la più importante rassegna regionale del settore), dalla Fondazione CRT e dalla Fondazione CRAsti ed è realizzata in collaborazione con la rivista Astigiani.

L’ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti.

Info: 339 2532921 – www.casadegliafieri.it#cuntemunfra2018

La rassegna proseguirà domenica pomeriggio 11 novembre allo Spazio Kor di Asti con “Una Guerra bestiale” per la chiusura del Centenario, con incontro organizzato con l’ISRAT e spettacolo “Soldato mulo va alla Guerra” del Teatro degli Acerbi.

 

 

Condividi