Autore Redazione
giovedì
12 Marzo 2015
17:54
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Eventi - Valenza

La tragedia di Euripide va in scena al Teatro Sociale di Valenza

La tragedia di Euripide va in scena al Teatro Sociale di Valenza

VALENZA – Sara Bertelà in un susseguirsi di momenti drammatici, deduzioni, lezioni, ragionamenti e interferenze propone polifonicamente le Troiane. Succede venerdì 13 marzo alle ore 21 al Teatro Sociale di Valenza: Roberto Tarasco, direttore artistico del Sociale, firma la regia e la drammaturgia di un testo intenso che raccoglie l’eredità della tragedia di Euripide.

In scena una straordinaria Sara Bertelà, già vincitrice del Premio “Le maschere del teatro italiano” 2013 come miglior attrice e, nel luglio 2014, del Premio della Critica Teatrale ANCT – Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, ci propone un quadro corale, nel quale interpreta le quattro protagoniste della tragedia, ovvero Ecuba, Cassandra, Andromaca ed Elena. I personaggi sono dissezionati secondo le categorie comportamentali elaborate da Henrì Laborit, biologo, filosofo ed etologo francese. L’universo femminile viene ritratto con l’efficacia dell’archetipo nelle sue differenti declinazioni. Ognuna delle protagoniste trova il modo di reagire alla tremenda sventura che stanno subendo: Ecuba o della forza, con l’accettazione; Cassandra o della veggenza, con la lotta; Andromaca o della disperazione, con l’inibizione; Elena o della seduzione, con la fuga. Euripide, colloca la tragedia, alla fine della guerra di Troia. È la mattina dopo la notte di sangue e urla. La città è in fiamme, le mura crollate, gli uomini inghiottiti dall’oscurità, tutti morti. I cadaveri restano insepolti nelle strade e sugli spalti, avvolti nelle fiamme e sotto i crolli. Priamo è un tronco senza testa abbandonato sulla spiaggia. Non c’è azione, tutto è già avvenuto. Esaurito anche l’intervento degli dei che dopo aver annunciato la loro presenza nel prologo si allontaneranno senza fare più ritorno. Alle Troiane non è dato che esprimere il proprio dolore con lunghi e luttuosi lamenti, battendosi il petto.

Come in un laboratorio scientifico le donne prigioniere sono chiuse come topi in gabbia: anche noi le possiamo osservare a distanza di duemila e cinquecento anni. Pensieri statici, comportamenti, emozioni vengono esaminati come modelli sperimentali.
La scena è eccezionalmente statica e questa assenza di azione offre, sul piano drammaturgico, il corrispettivo alla mancanza di vita della città. Se l’Iliade è il monumento alla bellezza della guerra, le Troiane sono il controcanto femminile, un’ode alla compassione per i vinti.
Biglietti intero euro 15; ridotto euro 10.


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