Autore Redazione
martedì
3 Novembre 2015
16:32
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Eventi - Ovada

La “Grande Guerra” vista con gli occhi di un ragazzo in cerca di umanità

La “Grande Guerra” vista con gli occhi di un ragazzo in cerca di umanità

OVADA – Antonio Trentin è solo un ragazzo, appartiene a una famiglia piccolo-borghese del Nord-Est italiano e della guerra non conosce nulla. Il primo conflitto mondiale lo cambierà per sempre.

E’ questa storia, di un giovane come tanti dei primi anni del secolo scorso, a costituire il filo narrativo dello spettacolo “SOLO #1 – Una vita” che verrà proposto mercoledì 4 novembre, alle ore 21, alla Loggia di San Sebastiano di Ovada (vico San Giovanni) con ingresso libero.
L’iniziativa è a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ovada e costituisce l’evento di chiusura della Mostra “Ovada e l’Ovadese nella “Grande Guerra”, organizzata in collaborazione con l’Accademia Urbense e la Fondazione CRAL (Cassa di Risparmio di Alessandria).
Sono di Monica Massone, attrice e organizzatrice alessandrina, l’ideazione e la regia teatrale di “SOLO #1 – Una vita”.

Con questo lavoro il Comune di Ovada e Quizzy Teatro vogliono rendere omaggio agli uomini e alle donne ignorati dalla Storia, ma che hanno contribuito a scriverla attraverso l’apparente semplicità e ordinarietà delle proprie azioni.
La ricorrenza della Prima Guerra Mondiale e questo spettacolo sono anche un’opportunità per comprendere un Conflitto che ha segnato l’origine della Società contemporanea e per riflettere sul presente, sui suoi limiti e sulle sue minacce.

“Lo spettacolo testimonia la tenacia di chi vuole esprimere un pensiero con i propri mezzi, senza millantare “grandezze” – dichiara Monica Massone – E’ una sfida in un momento in cui l’arte e la cultura e chi ne fa parte conoscono la loro “Prima Guerra Mondiale”, in cui la penuria di denaro fa sì che anziché unirci siamo sempre “in trincea”, l’uno contro l’altro. Speriamo sia di buon auspicio per il futuro”.
Accanto a Monica Massone, c’è l’attore Fabrizio Pagella, a curare la Regia Video c’è il videomaker tortonese Daniele Lince. Il supporto tecnico, infine, è a cura di Stefano Moiso.

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