Autore Redazione
lunedì
6 Settembre 2021
10:38
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Eventi - Spettacoli - Novi Ligure

Due eventi settembrini per il finale di Hortus Conclusus

Dal 9 al 12 settembre in scena lo spettacolo “Hotel Blanco” di Edoardo Ribatto, in scena con Sarah Pesca, il 26 settembre la tavola rotonda “Il racconto della cultura sul territorio”
Due eventi settembrini per il finale di Hortus Conclusus

NOVI LIGURE – La settima edizione di Hortus Conclusus, la fortunata manifestazione culturale indipendente, ideata e diretta da Andrea Lanza, che dal 2015 si svolge nelle corti e nei giardini del centro storico di Novi Ligure durante il mese di agosto, si conclude con due eventi settembrini di particolare rilievo.

Sarà in scena dal 9 al 12 settembre presso la Domus di vicolo Bianchi lo spettacolo “Hotel Blanco” – di e con Edoardo Ribatto e con Sarah Pesca, mentre L’ultimo appuntamento di HC 2021, sarà il 26 settembre alle ore 17 presso il museo dei campionissimi con la tavola rotonda “Il racconto della cultura sul territorio”.

“Hotel Blanco” è stato realizzato all’interno del programma della seconda edizione di Hortus residences, residenze rivolte ad artisti delle varie discipline italiani o stranieri ospitati sul territorio per lavorare al progetto selezionato. Lo spettacolo è aperto a soci e non soci ed è previsto per l’accesso un contributo associativo in forma di libera erogazione in sostegno delle attività istituzionali dell’associazione pari a 20,00 per i non soci e pari a 15,00 euro per i soci. Orari: giovedì 9 e venerdì 10: ore 21 – Sabato 11: ore 18 – Domenica 12: ore 16.

Informazioni e prenotazioni inhortus@gmail.com |+39 333 99 70 358. E’ necessario il green pass scansionabile per accedere.

Hotel Blanco è una commedia, fa ridere”, dice Ribatto, “magari non sganasciare, per carità. Però non è uno spettacolo depressivo; è il contrario, è antidepressivo. L’ho scritto proprio per questo: per creare un antidoto a quel senso di vuoto pneumatico che sentivo durante la pandemia”. Tuttavia non parla della pandemia, “quella è stata solo l’innesco. Parla di ciò che c’era. O non c’era. Prima. E di quello che può esserci o non esserci dopo…E poi qualcuno dovrà pure parlare di noi. “Ma noi chi?” Noi. Tutti noi. I sopravvissuti”.

È il 12 novembre 2029. La pandemia non si è mai arrestata. Siamo a Tapla, piccola provincia immaginaria affacciata sul mare. Rolando è un uomo di 54 anni che potremmo definire fallito: vive solo da quasi 15 anni, la sua carriera di scrittore si è arenata molto tempo fa, non ha una vita affettiva, né sociale, tira avanti facendo piccola manutenzione in un modesto Hotel, l’Hotel Blanco. Soffre di una severa depressione, da anni va avanti a barbiturici e antidepressivi. Decide di compiere un atto assurdo e disperato: contattare via internet una prostituta e pagarla perché stia con lui mentre si suicida. In questo modo conoscerà Elna, 45 anni, ex attrice, poi escort di lusso, ora una delle tante prostitute in rete, la quale accetta il rischio di incontrare questo timido e garbato cliente a fronte di un buon cachet. Ovviamente Elna non sa niente del vero proposito di Rolando, pensa sia un cliente come un altro. Sotto un cielo plumbeo, davanti a un mare quasi nero, col sottofondo degli elicotteri e della camionetta della forestale che intima di non uscire di casa, assistiamo all’imprevedibile nascere di una storia d’amore a lieto fine, nata sotto i peggiori auspici.

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