Cronaca

Edilizia in provincia, Ance: “Aumentano le imprese. Superbonus un traino ma si sblocchino subito i crediti”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “Luci e ombre”. Si intitola così il report congiunturale 2022 sull’edilizia in provincia di Alessandria esposto dal presidente dei costruttori Ance di Alessandria, Paolo Valvassore. Da una parte cresce il numero di imprese, 878 in totale nel 2022, in particolare le piccole, +28% rispetto al 2020. Oggi l’88% delle imprese in provincia ha meno di 10 dipendenti, il 60% non ne ha più di 3. Oggi l’Alessandria è terzo in Piemonte per numero di imprese, dopo Torino e Cuneo. Rispetto a quest’ultima provincia, però, quella di Alessandria è molto più rappresentata in tutte le classi dimensionali.

Cresce anche il numero dei lavoratori: 5787 in totale, +23% rispetto al 2020. In calo del 48% rispetto al 2008, invece, le imprese artigiane. Aumentano le ore lavorate e la massa salari: +40% rispetto al 2020. In calo la cassintegrazione rispetto al 2020.

Capitolo Superbonus: per Ance lo sblocco dei crediti deve essere “una priorità, serve una soluzione immediata”. Questo strumento, infatti, ha rappresentato un “traino” per la provincia: dal secondo semestre del 2021 le comunicazioni di interventi nei lavori privati sono aumentate del 170% ad Alessandria, +158% a Tortona. In tutto sono stati quasi 27 mila gli interventi in Piemonte, la sesta regione in Italia, per un totale di 4.63 miliardi di euro investiti.

Sul fronte del Pnrr secondo il presidente Ance Paolo Valvassone “sono ancora pochi i progetti messi a terra, i bandi sono in particolare molto difficili da realizzare per le piccole amministrazioni comunali“. In provincia di Alessandria sono stati 285 i milioni di euro investiti in lavori. In particolare, rispetto all’edilizia scolastica, l’Alessandria investirà 24 milioni di euro, la quinta provincia in Piemonte.

Ai dati positivi sono seguite le note dolenti relative “all’enorme rincaro dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici che ha comportato, oltre alla messa in gara di ‘appalti sottostimati’, lo slittamento di molte procedure di affidamento, per effetto dell’obbligo, introdotto dal 18 maggio 2022, di adeguare la base d’asta ai nuovi prezzi di mercato”, ha ricordato il presidente dei costruttori. Infatti, nei primi nove mesi del 2022 il prezzo del gas naturale e dei costi energetici sono aumentati, rispettivamente, del 337% e del 275%, il prezzo del ferro tondo per cemento armato è cresciuto del 44% dopo l’aumento del 54% nel 2021, mentre il bitume è aumentato del 45% dopo un aumento del 35% nel 2021. Valvassore ha, però, evidenziato “lo sforzo compiuto dal Governo per cercare di attutire l’impatto di tali rincari anche se le misure dirette a contrastare il ‘caro materiali’ non hanno ancora prodotto tutti gli effetti sperati e, a fronte dei 119 e dei 607 milioni richiesti dalle stazioni appaltanti nel 2022 per pagare alle imprese le ‘compensazioni’ per lavori eseguiti, il Ministero delle Infrastrutture ha finora erogato appena 15 milioni per il secondo semestre 2021 e 14 milioni per il primo semestre 2022”.

“L’edilizia” ha sottolineato il presidente Paolo Valvassore “sta vivendo un momento importante ed ha dimostrato di saper essere il volano concreto della ripresa economica. Si tratta, ora, di continuare ad avere le necessarie attenzioni, soprattutto per quanto concerne i prezzi delle materie prime e la formazione professionale degli addetti, per garantire un reale sviluppo economico e creare nuova occupazione”.

Foto di Anna da Pixabay

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