Autore Redazione
lunedì
27 Dicembre 2021
10:39
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Vivere il Pavese - Lombardia - Pavia

La Rusumada: cos’è l’antica bevanda della tradizione milanese

La Rusumada: cos’è l’antica bevanda della tradizione milanese

LOMBARDIA – Rusumada è il nome di una bevanda quasi dimenticata, tipica della tradizione milanese. Ribattezzata in italiano “rossumata”, dai primi dell’Ottocento è stata la principale merenda preparata dalle nonne per i propri nipoti. Si tratta di un dolce liquido con ingredienti semplici, in grado di tirar su il morale in pochissimi minuti.

Rusumada, aneddoti storici e curiosità

Prima dello sbarco sul mercato italiano delle bibite gasate e dei prodotti industriali moderni, infatti, la rusumada era conosciuta e sorseggiata dai bambini milanesi e brianzoli. Alternativa lombarda allo zabaione, la rossumata si differenzia da questo perché per preparala non serve nessuna cottura. Prende il nome dal “rüss d’oof o rüsümm”, ovvero in dialetto il tuorlo rosso d’uovo.

Si consumava anche a colazione, ottima in ogni stagione: dissetante in estate, tonificante in inverno. Un prodotto versatile proprio per la velocità di preparazione e per l’uso di ingredienti disponibili tutto l’anno. Nei primi del Novecento venne inventata persino una macchinetta apposita per la preparazione, in un’epoca dove la frusta ancora non esisteva nelle cucine italiane. Una volta pronta la rossumata veniva servita in bicchierini forati, attraverso i quali era possibile frullarla ancora una volta prima di berla.

Ancora oggi è aperto un dibattito sulla vera natura della rusumada. In alcuni vecchi manuali da cucina viene riportata nella lista delle bevande, in altri invece è considerata una vera e propria crema al cucchiaio. La ricetta originale presenta alcune varianti: tra queste, l’utilizzo del vino bianco al posto del rosso, nonché la controparte analcolica con caffè, latte o acqua e limone.

La ricetta della Rusumada

Per realizzare una Rusumada per due persone occorrono solo due uova fresche, due cucchiai di zucchero, Marsala o un altro vino rosso secco di bassa gradazione. I tuorli vanno sbattuti con lo zucchero fino a rendere il composto spumoso una volta sciolto il dolcificante. Dopodiché si prendono le uova, si montano a neve le chiare e si uniscono ai tuorli. Il segreto per mantenere il tutto spumoso è mescolare dall’alto verso il basso. Il vino si aggiunge a filo: la bevanda è pronta, ottima da gustare con un paio di biscotti.

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