Autore Redazione
lunedì
6 Marzo 2023
09:36
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Vivere il Pavese - Pavia

Bobbio e il mistero della Gioconda questa sera in TV nella puntata di “Freedom”

Bobbio e il mistero della Gioconda questa sera in TV nella puntata di “Freedom”

BOBBIO – La ricerca della vera identità della Monna Lisa dipinta da Leonardo da Vinci continua ad appassionare studiosi e appassionati d’arte di tutto il mondo. Numerose sono state le ipotesi avanzate nel corso degli anni, ma fino ad oggi il mistero è rimasto insoluto. La puntata del programma televisivo “Freedom”, in onda questa sera alle ore 21:20 su Italia 1, sarà ambientata a Bobbio. Il conduttore Roberto Giacobbo si recherà a nel celebre borgo delle Quattro Province, in Emilia Romagna, per esaminare una nuova teoria sulla Gioconda avanzata da alcuni ricercatori. Sarà un’occasione per esplorare il piccolo borgo e il territorio circostante, alla ricerca di indizi e di possibili conferme della teoria.

Di recente, un gruppo di scienziati ha confermato la presenza di Leonardo da Vinci in località Pierfrancesco di Gropparello, nelle vicinanze di Bobbio. La scoperta rafforza la teoria secondo cui lo sfondo della Gioconda sia stato ispirato dalla zona di Bobbio, vista dal castello Malaspina Dal Verme. Gli studi condotti sugli icnofossili presenti nella zona hanno dimostrato che le stesse forme nella pietra sono state studiate e riprodotte da Leonardo nel Codice Leicester. Leonardo, per ritrarle nei bozzetti, le avrebbe infatti raggiunte facilmente montando su un asino.

Lo sfondo della Gioconda di Leonardo è Bobbio: lo studio di Rips

Inoltre, la ricercatrice per supportare la teoria ha pubblicato un articolo sui disegni murali del castello Malaspina Dal Verme, dedicati al giostratore Galeazzo Sanseverino, mecenate e amico di Leonardo. L’ipotesi avanzata è che l’artista avesse quantomeno supervisionato in loco il progetto. Proprio da quel castello la sua teoria colloca la veduta del paesaggio della Gioconda, identificata in Bianca Giovanna Sforza, moglie del Sanseverino. La scoperta della presenza di Leonardo a Pierfrancesco di Gropparello rafforza la teoria, poiché il territorio era di grande interesse geologico per l’artista.

Nella sua vigna di Milano, Leonardo coltivava anche la malvasia di candia aromatica, tipica della Val Tidone, come ha dimostrato nel 2015 la comparazione del DNA fatta dall’Università di Agraria di Milano. Questo dimostrerebbe come l’interesse di Leonardo per la zona di Bobbio e della Val Trebbia fosse molto ampio e che fosse legato anche all’agricoltura e alla coltivazione della vite. La scoperta della presenza di Leonardo a Pierfrancesco di Gropparello apre nuove prospettive di ricerca sulla vita e l’opera dell’artista italiano.

(IN AGGIORNAMENTO)

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