7 Dicembre 2016
01:59
Dopo l’alluvione gli sciacalli: l’incresciosa storia subita dai cittadini in via Margiocchi
ALESSANDRIA – È un vero calvario quello vissuto dai cittadini e dagli imprenditori di via Margiocchi. Sono stati gli unici a subire la furia delle acque e a vivere una vera alluvione il 25 novembre scorso ma la scorsa notte hanno fatto i conti anche con la grettezza di alcuni malviventi. Degli sciacalli hanno infatti preso di mira le abitazioni e le cascine di quella strada portando via i pochi beni rimasti.
I cittadini della parte di città che costeggia via Torino avevano già perso quasi tutto in occasione dell’ondata di maltempo di due settimane fa e ieri mattina sono stati costretti a denunciare i furti subiti da chi non ha ritegno neanche per situazioni del genere.
“Oltre ad affrontare il danno ora ci troviamo ad affrontare lo sciacallaggio – ha spiegato Marco Frandini, imprenditore agricolo che abita in via Margiocchi. Benché nelle case non ci sia più molto da rubare vedersele depredare così, in modo subdolo, è una cosa oscena. Assistere al furto di cose personali, dei propri ricordi è terribile. Probabilmente sono arrivati martedì presto e hanno cercato di prendere le poche cose rimaste. Io sono arrivato alle 8 e ho trovato cassetti rovesciati, ante aperte, un vetro rotto, indumenti sparsi per tutta la casa. Hanno rubato u po’ di argenteria, alcuni oggetti ma la cosa più dolorosa è vedersi oltraggiati e anche un po’ abbandonati perché la società ha dimenticato in fretta lo choc del fiume Tanaro uscito. Adesso non ci resta che rimboccarci le maniche e andare avanti quotidianamente per ripristinare la situazione. Ci sentiamo un po’ all’abbandono“.
Tutte le case della via sono state toccate dai ladri, ha spiegato ancora Marco Frandini, che hanno agito approfittando della situazione già complicata dei cittadini.
Amaro il racconto anche di Giorgio Nano: “ho trovato la porta spalancata e i pochi cassetti aperti. Io sto vivendo questa situazione serenamente ma in molte persone della via c’è molto scoramento anche perché molti hanno preso sotto gamba quanto ci è successo. Nessuno in Alessandria si rende conto di quanto sta succedendo al di là dei sottopassi. C’è una città che vive la normalità e invece basta percorrere i sottopassi per venire da noi e assistere a uno scenario quasi di guerra, è come se ci fosse un’altra dimensione. Molti alessandrini non sanno quello che succede in questa parte di città“.