Autore Redazione
mercoledì
4 Gennaio 2017
09:27
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Cronaca - Alessandria

Detenuto aggredito e sfregiato in carcere. La Uilpa denuncia le difficili condizioni degli agenti di polizia penitenziaria

L'aggressione durante il pranzo: tre detenuti marocchini hanno colpito con una lametta un connazionale
Detenuto aggredito e sfregiato in carcere. La Uilpa denuncia le difficili condizioni degli agenti di polizia penitenziaria

ALESSANDRIA – Il segretario generale regionale della Uilpa, polizia penitenziaria, Salvatore Carbone, ha denunciato un episodio di violenza avvenuto ieri, martedì, nel carcere di San Michele. Nello spazio mensa, all’ora di pranzo, tre detenuti di origine marocchina hanno colpito ripetutamente con una lametta un connazionale. L’aggressione, ha spiegato il sindacalista, è avvenuta mentre un poliziotto si trovava su un altro piano per la distribuzione della terapia ai detenuti. I carcerati hanno approfittato dell’assenza del poliziotto impegnato su “un intero piano corrispondente a due sezioni detentive di circa 80 detenuti“.

L’aggredito è stato ferito gravemente al volto e alla bocca con danni permanenti. Se la caverà comunque con sette giorni di prognosi.

Alla luce di quanto accaduto la Uilpa ha denunciato i problemi quotidiani degli agenti di polizia penitenziaria in difficoltà nel garantire l’incolumità delle persone in carcere.

Tra i rilievi sollevati dal segretario generale del sindacato anche la dinamica dell’aggressione. Tra i protagonisti della violenza figura infatti “il detenuto che qualche settimana fa era evaso durante una visita ospedaliera e riacciuffato dopo pochissimo tempo dal personale del Nucleo Traduzioni”. Salvatore Carbone, anche alla luce di questo ultimo episodio, ha dichiarato non opportuna la sua permanenza nello stesso istituto da cui è evaso.

“Le risposte che attendiamo nell’incontro che è stato richiesto dovranno essere specifiche e dettagliate su tutti questi rischi che ancora, come sempre, pesano solo sulle spalle della Polizia penitenziaria e ora di quello della Casa di reclusione di Alessandria. Restiamo in attesa dell’avocata convocazione presso il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, con la speranza, sicuramente sì, e la consapevolezza certa, almeno per quanto ci riguarda, di mettercela tutta per riuscire ad ottenere quelle risorse umane necessarie per il fabbisogno dell’istituto di San Michele di Alessandria”.

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