Autore Redazione
lunedì
22 Maggio 2017
05:50
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Cronaca - Alessandria

Separazione carriere tra giudici e pm: da martedì la raccolta firme

Scatterà dalle 9.30 alle 13.30 nell'atrio del Palazzo di Giustizia di Alessandria, in corso Crimea 69.
Separazione carriere tra giudici e pm: da martedì la raccolta firme

ALESSANDRIA – L’Unione delle Camere Penali Italiane di cui fa parte la Camera Penale di Alessandria, ha presentato una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare relativa alla Separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri.

La campagna per la raccolta delle firme è iniziata in tutta Italia ad opera delle singole Camere Penali territoriali ed in sole due settimane sono state raccolte oltre 17.000 firme.

Anche la Camera Penale di Alessandria aderirà. La raccolta firme scatterà martedì dalle 9.30 alle 13.30 nell’atrio del Palazzo di Giustizia di Alessandria, in corso Crimea 69.

Tutti gli interessati sono invitati a partecipare. Per ogni informazione utile consultare http://www.separazionedellecarriere.it/

Quali le ragioni di questa iniziativa? Perché separare le carriere?

Il sistema del giudizio penale, ma non solo penale, si regge su di un principio basilare, riconosciuto da tutti gli ordinamenti evoluti ed accolto espressamente nel sistema italiano con la riforma dell’art. 111 della Costituzione. Chi giudica deve disporre di due caratteristiche, vale a dire la terzietà e la imparzialità.

Il sistema processuale attuale, purtroppo, non garantisce però ciò che la Costituzione imporrebbe. Giudici e Pubblici Ministeri sono operatori del diritto che, pur giocando ruoli assai diversi in seno al processo, appartengono oggi giorno allo stesso ordine, partecipano delle stesse prerogative, possono trasmigrare da una funzione all’altra, siedono negli stessi consigli di disciplina ed autogoverno – valutandosi e giudicandosi reciprocamente – e, non ultimo, si aggregano nelle medesime in associazioni di categoria (Associazione nazionale MagistratiMagistratura DemocraticaAutonomia ed IndipendenzaUnicost).

Questa situazione rende assai sbilanciato il sistema del giudizio penale: da una parte un giudice ed un pubblico ministero accomunati da esperienze, concorsi e carriere professionali intrecciate, dall’altra un difensore isolato dal contesto e posto in una situazione di obbiettiva difficoltà nel far valere i diritti del suo assistito.

Il traguardo che ci poniamo è quello di riequilibrare il sistema, concedendo a tutte e due le parti del processo penale (l’accusa e la difesa) le stesse opportunità di partenza nel dimostrare le proprie tesi.

Se fossimo tratti a giudizio e fossimo innocenti vorremmo che chi ci difende disponesse delle stesse armi di cui dispone chi ci accusa?

 

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