Autore Redazione
lunedì
20 Maggio 2024
08:00
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Cronaca - Provincia di Pavia

Tassorelli (UniPV): “Anticorpi monoclonali riducono del 50% gli attacchi di emicrania in 7 pazienti su 10”

Tassorelli (UniPV): “Anticorpi monoclonali riducono del 50% gli attacchi di emicrania in 7 pazienti su 10”

PAVIA – Non più solo pillole per il mal di testa, ma vere e proprie cure per l’emicrania. La scienza ha compiuto un passo fondamentale nella lotta contro questa malattia che colpisce circa 7 milioni di italiani, in maggioranza donne. Come sottolinea la professoressa Cristina Tassorelli, neurologa e direttrice del Dipartimento di Scienze del sistema nervoso e del comportamento presso l’Università degli Studi di Pavia, dal 2019 abbiamo assistito a una vera rivoluzione nei trattamenti, con l’arrivo di 9 nuovi farmaci“.

Questi farmaci, non tutti ancora disponibili in Italia, rappresentano un’arma in più contro i meccanismi che scatenano gli attacchi di emicrania. “Fino ad oggi – spiega la professoressa Tassorelli – i pazienti potevano contare solo sui triptani, una classe di farmaci specifici per il dolore emicranico, da utilizzare durante gli attacchi. Ora, invece, abbiamo nuove molecole in grado di bloccare l’azione del peptide CGRP, responsabile dell’innesco dell’emicrania“.

In Italia, l’emicrania è una realtà che colpisce circa 12 milioni di persone, di cui 4 milioni combattono con attacchi frequenti. Tra questi, le donne sono le più colpite, con un’incidenza tre volte superiore rispetto agli uomini.

Questa malattia non è solo fastidiosa, ma ha un impatto notevole sulla vita quotidiana: ogni anno in Italia si perdono ben 60 milioni di giornate lavorative a causa dell’emicrania. Inoltre, il Sistema Sanitario Nazionale ne sostiene un costo considerevole, stimato intorno ai 2,5 miliardi di euro all’anno. Se consideriamo la sua diffusione e le sue conseguenze, non sorprende che l’emicrania sia classificata come la terza causa di disabilità al mondo, seconda solo tra le malattie neurologiche.

Tuttavia, negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti importanti nella lotta a questa malattia. L’arrivo di nuove terapie rappresenta una vera e propria rivoluzione per il trattamento dell’emicrania, offrendo una speranza concreta a chi per anni ne ha sofferto. E pure il riconoscimento dell’emicrania come malattia sociale è un segnale positivo che va nella direzione giusta. I fondi stanziati dal Ministero della Salute per la creazione di percorsi diagnostico-terapeutici dedicati sono un primo passo per migliorare l’assistenza ai pazienti e la loro qualità di vita.

Tra le nuove armi a disposizione ci sono anche 4 anticorpi monoclonali. “Studi clinici rigorosi – precisa la professoressa – hanno dimostrato l’efficacia di questi anticorpi in pazienti con almeno 4 giorni di emicrania al mese. Tre di questi anticorpi si somministrano per via sottocutanea, mentre uno per via endovenosa.” Come in altri Paesi europei, anche in Italia l’Aifa ha previsto la rimborsabilità di questi farmaci. Tuttavia, la loro erogazione è limitata a pazienti con almeno 8 giorni di emicrania al mese e che abbiano fallito la terapia con almeno 3 farmaci già esistenti.

Nonostante le restrizioni, l’arrivo di queste nuove terapie rappresenta una speranza concreta per chi soffre di emicrania. “Nei trial clinici – sottolinea l’esperta – gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato di riuscire a ridurre del 50% o più la frequenza e l’intensità degli attacchi nel 70% dei pazienti. In alcuni casi, addirittura, si è arrivati a una completa remissione della malattia“.

Un’altra novità importante è il riconoscimento dell’emicrania come malattia sociale. “Finalmente – conclude la professoressa Tassorelli – questa condizione ha ricevuto l’attenzione che merita dal Ministero della Salute, che ha stanziato fondi per la creazione di percorsi diagnostico-terapeutici dedicati alle cefalee croniche“. La strada da fare è ancora molta, ma la speranza cresce. Nuove armi contro la malattia e un impegno concreto da parte delle istituzioni fanno intravedere un futuro più luminoso per chi soffre di emicrania.

Foto di Andrea Piacquadio by Pexels

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