17 Luglio 2015
07:28
L’Altro Monferrato con Cucinar Ramingo
TAGLIOLO MONFERRATO – Ecco i prossimi due appuntamenti de L’Altro Monferrato, rassegna promossa da AgriTeatro, il cantiere d’arte e teatro ideato da Tonino Conte per il Monferrato. Venerdì 17 e sabato 18 luglio, con Cucinar Ramingo di e con Giancarlo Bloise e con Sole al Castello di e con Marina Senesi a cura di Gianni Masella, due serate divertenti e curiose che daranno l’occasione di conoscere meglio due tra i più bei castelli del Monferrato, Tagliolo e Cremolino. Per informazioni e prenotazioni info@agriteatro.it, oppure ancora telefonare al 3881742765.
Venerdì 17 luglio alle ore 21 nel cortile dell’affascinante Castello di Tagliolo Monferrato – dopo il bellissimo successo della camminata-concerto con i Dodecacellos nel Parco delle Capanne di Marcarolo – si potrà assistere ad un altro tipo di percorso, dal teatro alla cucina e al convivio collettivo, con Cucinar Ramingo, quasi un classico tra musica, cucina e incontro con il pubblico, con cui l’attore-cuoco Giancarlo Bloise, che con questa creazione ha vinto il Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti, ha incantato spettatori e critica in numerosi festival. Questa proiezione musicale di teatro e cucina itinerante, come lo definisce l’attore e ideatore, non solo è di attualità nell’anno di EXPO 2015, ma è anche in particolare sintonia con la prestigiosa attività di coltivazione e produzione di vini caratterista di questa antica dimora nobiliare del Monferrato. La storia più che millenaria del Castello di Tagliolo è legata a quella delle più aristocratiche famiglie del Medioevo, dagli Aleramici ai Doria agli Spinola. Ora il castello è, da più di 250 anni, proprietà della famiglia Gentile Pinelli, Marchesi di Tagliolo, che volentieri lo mettono a disposizione di eventi culturali. L’appuntamento è stato promosso dal Circolo ASD Tagliolese CCRT con il patrocinio del Comune di Tagliolo ed è l’“anteprima” de Le Storie del Vino previsto per il 19 e 20 settembre 2015. Ingresso libero.
Una parte del testo di Cucinar Ramingo è liberamente tratto da In capo al mondo di Giuliano Scabia, ed è un inno all’arte della cucina, al saper fare con le mani e al lavoro artigianale, così descritto dall’autore-attore: “Un viaggio. Un racconto. Una ricetta. Un modo di fare. Una cucina sorge a poco a poco. Sostiene la manipolazione, l’alterazione della carne e degli altri ingredienti verso un prodotto cotto e assimilabile. Sfrigolii, cottura, sibilo del fuoco, tagli divengono colonna sonora. Strumento per giocare diviene la musica del cucinare e del linguaggio. Il protagonista, alla fine, è sempre lieto di condividere il cucinato con una piccola parte di curiosi che vuole anche assaggiare”.