25 Ottobre 2017
15:55
Rischio alluvione: la politica accelera. “Pronti ad azioni di forza”
ALESSANDRIA – L’allarme lanciato dal Comitato Alluvionati Oltre il Fango è stato ascoltato da diversi politici alessandrini, ora pronti ad agire, anche con azioni eclatanti per trovare i fondi utili alla pulizia del letto del fiume Tanaro, in particolare nella zona del ponte Forlanini. Tanti i rappresentanti dei partiti presenti all’incontro-sopralluogo di mercoledì mattina, sotto la campata del ponte: l’assessore Giovanni Barosini, il presidente del Consiglio Comunale Emanuele Locci, i consiglieri Michelangelo Serra, Vincenzo Demarte, Gianni Ravazzi e Giovanni Bianchini, oltre a Felice Borgoglio.
L’assessore Barosini si è detto pronto a invocare l’intervento della Regione Piemonte, fino ad arrivare anche al Governo centrale.
“Nell’ultima Commissione, Aipo ha ammesso che non ci sono risorse” ha sottolineato l’esponente della Giunta Cuttica “spetta a loro la competenza ma ora serve alzare il tiro, il livello della protesta. Chiederemo un incontro al presidente della Regione, al Governo e ad Aipo. Con le altre forze politiche ci incontreremo già questo giovedì mattina. Nel frattempo abbiamo già programmato gli interventi di nostra competenza: entro il 15 novembre saranno rimosse quelle piante e quei rami che toccano il ponte.”
Per mettere al sicuro Alessandria serve rimuovere completamente i terrapieni alti anche otto metri caratterizzati da una fitta vegetazione. Negli anni il letto dove scorre il Tanaro si è progressivamente ridotto. Da 220 metri corrispondenti alle tre campate del Forlanini ben 150 sono stati ostruiti.
Il Comitato Oltre il Fango ha poi ricordato quanto ha fatto la città di Asti, invocando la stessa strategia anche per Alessandria. “L’amministrazione astigiana si è mossa per tempo e ha chiesto alla Regione una deroga per provvedere a far dragare il fiume dai privati” ha precisato il presidente del Comitato Giuseppe Monticone “Il governatore Chiamparino ha accettato. In caso di un nuovo evento alluvionale e di rottura dell’argine destro le vite di molti alessandrini sarebbero a rischio, un numero superiore anche a quello del 1994.”
“Basta parole, occorre fare qualcosa” ha detto il presidente del Consiglio Comunale Emanuele Locci “bisogna agire subito, anche con qualche forma di protesta civile. Io sono pronto a sollecitare il consiglio comunale a autorizzare il taglio delle piante, anche con modalità che vanno oltre le regole, anche senza l’autorizzazione di Aipo. Sono pronto ad azioni di forza e ogni consigliere si prenda la propria parte di responsabilità. Io sono disposto a farlo.”
“Su questo tema occorre tenere alta la visibilità” ha aggiunto Michelangelo Serra, del Movimento 5 Stelle “chiedo all’amministrazione se c’è la volontà di autorizzare i privati a fare qualcosa. Fossi stato eletto sindaco avrei proposto l’evacuazione simbolica delle aree alluvionabili, per dare risalto a questo problema anche a livello nazionale.”
“Siamo pronti anche a manifestare sotto il Palazzo della Regione per farci sentire” ha aggiunto Vincenzo Demarte, del sottogruppo Dema. “Il sindaco Cuttica ha chiesto ad Aipo di intervenire direttamente in una assemblea pubblica per far presente agli alessandrini la situazione” le parole di Gianni Ravazzi, della Lega Nord “per ora non abbiamo avuto risposta.”