martedì
21 Novembre 2017
01:26
21 Novembre 2017
01:26
Per il Coinor di Valenza solo promesse e nessuna azione concreta
Dal 2009 appelli per modificare la convenzione ma ancora nessuna azione concreta.
VALENZA – Il tempo passa e il Coinor è sempre allo stesso punto. Gli appelli fatti nel tempo da Cna Valenza sono rimasti inascoltati. Nel lontano 2009 il primo documento evidenziò il problema delle fabbriche vuote. La proposta fu di realizzare un “vero e proprio censimento delle fabbriche dismesse, propedeutico a un riutilizzo razionale degli spazi produttivi, coinvolgendo nelle eventuali ristrutturazioni la piccola e media impresa edile e affine“. In quel documento inoltre si chiedeva di evitare “nuovi grandi insediamenti” per “orientarsi verso la riqualificazione urbanistica e produttiva degli spazi esistenti ed inutilizzati”. Tra i problemi sollevati anche l’anacronismo della convenzione del Coinor del 14 aprile 2000. In quell’accordo si convenne che la proprietà dei laboratori edificati potesse essere esclusivamente di ditte artigiane, società immobiliari che destinano l’uso di quegli immobili ad aziende che svolgano attività come prescritto nella convenzione o a società di leasing che concedano il fabbricato ad aziende del comparto orafo/argentifero e affine. Quella convenzione oggi però risulta un vincolo capestro che ha fortemente penalizzato gli imprenditori, incastrati in una burocrazia che impedisce la cessione dei lotti a prezzi agevolati o che obbliga le società titolari al mantenimento della partita Iva. Un problema sollevato ripetutamente nel tempo, ha spiegato Giorgio Ganora, presidente del Coinor, ma mai risolto. Solo verbose promesse o pomposi incontri che hanno lasciato tutto inalterato. Per questo Ganora oggi chiede azioni vere, immediate e reali: “Basta vani incontri, abbiamo parlato troppo e non ne è mai seguito nulla. Aspettiamo da troppo tempo senza che nulla sia mutato“.