17 Dicembre 2017
05:58
Chanukkah alla comunità ebraica di Casale
CASALE MONFERRATO – Non è Natale senza Chanukkah, oggi le due ricorrenze, una della tradizione cristiana l’altra tipicamente ebraica, sono festeggiate quasi all’unisono in tutto il Mondo, sia perchè cadono nello stesso periodo (Chanukkah varia un po’ perchè il calendario ebraico si basa sui mesi lunari), sia perchè in entrambe il messaggio fondamentale è quello di una luce che si accende per dare speranza al mondo. Del resto non a caso sono vicine al solstizio di inverno, dove le giornate riprendono ad allungarsi.
Alla Comunità Ebraica di Casale Monferrato Chanukkah si celebra domenica 17 dicembre, a partire dalle ore 16, in vicolo Salomone Olper. Un appuntamento che si prevede affollato come sempre a Casale: una delle prime città dove è nata la tradizione di festeggiare Chanukkah pubblicamente. E quando si intende pubblicamente significa una buona parte degli abitanti di Casale e dagli gli amici della Comunità provenienti da ogni luogo del mondo e di ogni tipo di fede. Si perchè il momento più toccante è quando le Chanukkioth, i candelabri a 8 braccia (più una lo shammash che serve ad accendere tutte le altre), simbolo di questa festa, sono accesi nel Cortile delle Api dai rappresentanti delle principali confessioni religiose. Nel passato si sono visti prendere lo shammash i rappresentanti della diocesi di Casale (quest’anno per la prima volta toccherà al nuovo vescovo di casale), valdesi, avventisti, rappresentanti del mondo islamico e ultimamente anche buddisti. Poi toccherà a tutti quanti vogliono partecipare, il cortile delle Api e tutti gli spazi attorno alla sinagoga si riempiono di lumi che vengono accesi soprattutto dai più piccoli. Quest’anno ci sarà da lavorare perchè ne dovranno essere accesi sei su otto. Siamo infatti al sesto giorno di questa festa nata per ricordare un miracolo avvenuto nel IV secolo dell’era antica in cui, dopo la devastazione delle truppe macedoni, il tempio di Gerusalemme è stato riconsacrato grazie ad un olio che si è moltiplicato, durando 8 giorni invece che uno. Ecco perchè si accende un lume al giorno.
Casale però è famosa perchè oltre al momento ecumenico, l’incontro ne ospita un altro legato all’arte. E’ quello in cui si presentano i nuovi chanukkiot realizzati da artisti di tutto il mondo appositamente per il “Museo dei lumi” di vicolo Salomone Olper, che con la prossima acquisizione arriverà a 221 pezzi, confermandosi come la più grande collezione del genere presente al mondo. Non tutti sono esposti, per motivi di spazio, nella loro sede: i locali del forno delle azime sotto la Sinagoga. Molto spesso queste “lampade d’artista” rappresentano la Comunità di Casale in giro per il mondo in mostre a Parigi, Amsterdam, la Triennale di Milano e il Palazzo Ducale di Mantova. Proprio qui è nato un sodalizio artistico con l’ente lombardo, culminato in un progetto artistico, ad opera di Daria Carmi, Curatrice ed Assessore alla Cultura del Comune, e di Renata Casarin, vice direttrice del Complesso Museale di Palazzo Ducale di Mantova. Il progetto ha portato alla realizzazione di una mostra a Palazzo Ducale di Chanukkah realizzate da artisti mantovani, lampade che il 17 dicembre verranno donate al museo casalese. Questo fa sì che questa edizione veda un numero davvero alto di opere entrare nel Museo dei Lumi. Per la prima volta saranno presentate ed esposte ben 34 lampade, 28 di artisti “mantovani” e 6 di altri autori da tutto il nord Italia.
Gli artisti “mantovani” sono Claudio Baroni, Franco Bassignani, Edoardo Bassoli,, Giuseppe Billoni, Romano Boccadoro, Gianni Bondavalli, Carlo Bonfà, Caterina Borghi,Viviana Buttarelli, Enrico Camontelli, Ferdinando Capisani,, Emanuela Cerutti, Sonia Costantini, Antonella Gandini, Franco Girondi, Antonio Haupala, Andrea Jori, Italo Lanfredini, Hikari Miyata, Giuliana Natali, Teresa Noto, Gianni Osgnach,, Loredana Pasini, Beatrice Pastorio, Giuseppe Rovesti, Lorella Salvagni, Afro Somenzari, Ida Tampellini
Gli altri autori sono Filippo Biagioli, Bruno Ceccobelli, Enrico Paolo, Vittorio Pavoncello, Marco Pili, Antonio Teruzzi.
Ingresso libero