15 Dicembre 2017
01:40
Zavanone replica alla minoranza: “Centinaia di cose fatte”
VALENZA – Questa volta è l’amministrazione valenzana farsi sentire e raccontare la propria versione dei fatti. Chiamata in causa dopo le stilettate di Forza Italia, Lega, e poi del Movimento 5 stelle, ha replicato attraverso il vice sindaco, Costanza Zavanone, peraltro al centro delle contestazioni in merito alla vicenda della Scuola d’Infanzia Rota. Ed è proprio da questo punto che parte la replica dell’esponente della giunta, chiamata in causa per il suo intervento di risposta alla cittadina che aveva chiesto lumi sulla materna. Sergio Cassano aveva ritenuto il paragone con il risotto di pessimo gusto e irrispettoso nei confronti dei valenzani. Un accostamento che per Costanza Zavanone aveva solo il fine di spiegare meglio la vicenda: “Mi sembrava un esempio chiaro, e non commento i commenti. Però, per dovere di chiarezza mi limito a ripetere esattamente quello che ho portato in Consiglio. Ho detto, rispondendo all’ennesima domanda sul l’asilo Rota, che l’eccesso di semplificazione per affrontare l’analisi di realtà complesse porta inevitabilmente a falsarne i contorni. Ad esempio: se alla domanda su come si cucina un risotto rispondo dicendo solo che si fa cuocendo il riso, non solo non ho risposto, ma ho dato un’informazione parziale, dunque falsa nella sostanza“. Nella sostanza il vicesindaco precisa poi che “non è vero che il Rota chiude. Affermare questo è falso ed è del tutto ingiustificata l’accusa di non rispettare la volontà dei benefattori. Al Rota chiuderà solo la scuola materna, per ragioni molteplici, fra cui quelle demografiche e di legge, secondo un processo in atto da qualche anno in tutti comuni italiani. Rivendicare le firme raccolte da parte del Movimento 5 Stelle anche di cittadini residenti ad Alessandria, Casale, Novi, Arezzo (sic!), e altri comuni lombardi a sostegno della propria azione, supportata da informazioni approssimative sulla ‘chiusura del Rota’, mi pare una forzatura.”
Costanza Zavanone interviene anche sulle osservazioni critiche rispetto all’operato della maggioranza, rimarcando come il Paese e quindi Valenza stia vivendo la “peggior crisi dal dopoguerra”. “In merito alle altre contestazioni è stato sostenuto che sul Rota ci sia stato un ‘diktat del partito’. Per quale misterioso complotto? A quale perverso scopo?”
Tra gli appunti della minoranza anche quelli in merito all’associazionismo e al volontariato, secondo l’opposizione oggetto di scarsa attenzione. Affermazioni contestate da Costanza Zavanone: “Ma quale volontariato e quali associazioni? Esiste da anni una Consulta Comunale del Volontariato, che ha visto aumentare in modo considerevole il numero di presenze durante il mio assessorato. È molto attiva e ne fanno parte 32 associazioni che operano nei settori culturali, dall’infanzia agli anziani, educativi, sociali, sanitari, compresi i trasporti, handicap,vigilanza, protezione civile, sport e tempo libero. Il problema del regolamento oggetto di polemica riguarda una specifica proposta circa il volontariato individuale, su cui è pronto da tempo un progetto che però deve completare un necessario iter burocratico interno per poter arrivare all’approvazione del Consiglio“.
Sul silenzio rispetto al lavoro svolto dall’amministrazione, infine, il vicesindaco contesta le accuse di assenza di progettualità e linee programmatiche: “Non posso qui citare decine di pagine di progetti, né centinaia di cose fatte (lo faremo in altra sede). Ne indico 2 per tutte, che riguardano direttamente anche l’Assessorato alla Cultura. Una è relativa alla modalità di partecipazione attiva e propositiva, nuova rispetto al passato, al Progetto Vento, che cambierà molte cose in Valenza. La seconda concerne un’azione simultanea e coordinata per iniziativa dell’amministrazione, per la prima volta nella storia di Valenza, in collaborazione diretta con un gruppo di notevole peso di aziende orafe valenzane, per governare l’uscita dalla crisi in modo strutturato, valorizzando l’immagine della città sotto il profilo culturale e formativo, con progetti di nuova concezione. Ovviamente tutto questo non è misurabile tutto qui ed ora. Governare momenti di cambiamento epocale a livello nazionale ed internazionale significa anche,in ambito locale, assumersi la responsabilità di studiare prudentemente difficili processi di lungo periodo, nell’interesse della città intera”.