18 Dicembre 2017
05:20
In stallo il rinnovo del contratto nazionale: sciopero degli edili
AGGIORNAMENTO ORE 14.30: Circa 4 mila i lavoratori edili, mille solo dal Piemonte, presenti questa mattina a Torino per invocare il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da oltre un anno. I dipendenti provenivano anche dalla Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Valle d’Aosta. Fermi i grandi cantieri, come Tav e Terzo Valico.
PROVINCIA – Le segreterie provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno proclamato per questo lunedì otto ore di sciopero. I lavoratori chiederanno il rinnovo del contratto nazionale, ormai scaduto da oltre un anno. Le parti sociali hanno deciso di proclamare un giorno di astensione dal lavoro dopo aver preso atto dello stallo della trattativa.
Alle 9.30 inizierà a Torino una manifestazione interregionale, in piazza Castello. Nel capoluogo piemontese è previsto l’arrivo di 6 mila persone, sei pullman anche dalla provincia di Alessandria. Terrà il comizio conclusivo Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil nazionale. Altre manifestazioni sono previste contemporaneamente a Cagliari, Napoli, Palermo, Padova, Roma.
Secondo i sindacati l’incontro con l’Associazione Nazionale Costruttori Edili di martedì scorso, “pur registrando alcune timide aperture, ha riconfermato le distanze molto significative rispetto alle richieste contenute nella piattaforma per il rinnovo del Ccnl. Aumenti salariali in linea con gli altri settori e finalizzati anche ad aiutare una ripresa dei consumi; difesa e riforma delle Casse edili a tutela di tutti i lavoratori (operai, impiegati), contro il lavoro nero e per sostenere le imprese più serie contro la concorrenza sleale e il dumping contrattuale; più sicurezza sui posti di lavoro, contro gli infortuni e gli incidenti mortali che, drammaticamente, crescono ogni giorno di più; creazione di un fondo sanitario integrativo nazionale per tutelare sempre di più il diritto alla salute e alla prevenzione; potenziamento del fondo integrativo per il pensionamento anticipato, dando la possibilità a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione prima e creare così occasioni di lavoro, di qualità, per tanti giovani: queste le richieste consegnate alle controparti.”
“Alle posizioni di chiusura dell’Ance, che ancora una volta non ha dimostrato di voler chiudere in tempi brevi la trattativa” hanno proseguito Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil “si aggiunge la mancata volontà al confronto delle associazioni artigiane. Le controparti continuano a non raccogliere la sfida principale che come sindacato abbiamo lanciato: mettere il rinnovo del contratto, la strumentazione bilaterale (Cassa edile, Ente Scuola, Cpt), la valorizzazione delle professionalità al servizio di una ripresa di qualità del nostro settore, basata su regolarità, innovazione, giusti riconoscimenti salariali.”