17 Dicembre 2017
10:44
Diabolicamente swing. Recensione di “L’amico di Fred” alla Mezza Stagione
COSTIGLIOLE D’ASTI – “Sono una parte di quella forza che eternamente vuole il male ed eternamente compie il bene” (Faust di Goethe)
Il binomio bene-male che ribalta se stesso, il mito scanzonato di Fred Buscaglione e la sua musica sono gli ingredienti di “L’amico di Fred” di Mirabilia Teatro, che ha aperto, sabato 16 dicembre, la Mezza Stagione del Teatro Municipale di Costigliole. Un momento importante questo quindicesimo anniversario della stagione, cresciuta negli anni per importanza e notorietà, all’inizio della quale il Teatro degli Acerbi, che ne cura la direzione, ha voluto ricordare la scomparsa recente di Luciano Nattino. La Mezza Stagione infatti, ha ricordato Massimo Barbero degli Acerbi, iniziò 15 anni fa proprio con uno spettacolo dell’attore-regista e autore astigiano.
“L’amico di Fred” è una storia fantastica, giocata sull’incontro-scontro di due personalità dalle quale nasce il genio. Fred, un diavolo appassionato di swing, jazz e rithm’n blues (talento ereditato dall’anima di uno schiavo nero), propone al timido Ferdinando Buscaglione il prevedibile patto di scambio che ci si aspetta da un demone: in questo caso l’anima contro lo stile musicale, il successo e un ritmo strepitoso. L’idea è semplice e gronda riferimenti letterari e cinematografici. Funziona grazie ad un testo (di Pierpaolo Palladino) che incastona in modo particolarmente pertinente le canzoni e attinge alle immagini e al linguaggio dei film del genere “bulli e pupe” ambientati a Chicago, “terra del vizio e del peccato”.
Decisamente la macchina teatrale gira intorno alla bravura dei protagonisti, che aprono cassetti intimi, divertono in modo non scontato e rendono credibile quel ribaltamento bene-male che, dal piano fantastico, può essere applicato alla realtà. Andrea Murchio è un Buscaglione tormentato dall’insuccesso e dalle pene d’amore (la bambola- femme fatale è Alessia Olivetti), si trasforma grazie al diavolo che instilla in lui il seme del successo e si divide in due personalità differenti. Sul palco, oltre a recitare, canta le sempre belle criminal song e suona il pianoforte, rivelando un talento dai molti volti. Guido Ruffa è strepitoso nella parte del povero diavolo Fred, sembra uscito dalla penna di Bulgakov, con un più di leggerezza che regala un vero divertimento surreale-noir.
Sopra tutto, un ritmo e un’intesa che fanno di “L’amico di Fred” tutt’altro che un déjà vu, o, peggio, un omaggio a…., ma gli danno la forma di un gioco trascinante tra fiaba, realtà e opposti che si toccano e scambiano, come in un prodigio possibile.
Un buon inizio per la Mezza Stagione che proseguirà la sera del 31 dicembre con il Capodanno a teatro insieme agli attori-musicisti del Faber Teater.