Autore Redazione
lunedì
29 Gennaio 2018
05:00
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Nel 2017 il Piemonte perde quasi mille imprese

In base ai dati delle Camere di commercio, in Piemonte nel 2017 sono nate 25.011 aziende. Al netto delle 25.976 cessazioni, il saldo è risultato negativo di 965 unità.
Nel 2017 il Piemonte perde quasi mille imprese

PIEMONTE – Per il sesto anno consecutivo il Piemonte perde imprese. In base ai dati delle Camere di commercio, nel 2017 sono nate 25.011 aziende in Piemonte, a fronte delle 26.447 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2016. Al netto delle 25.976 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio, in leggero aumento rispetto alle 26.966 del 2016), il saldo è risultato negativo di 965 unità.

Lo stock di imprese complessivamente registrate a fine dicembre 2017 al Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta così a 436.043 unità, confermando il Piemonte in 7ª posizione tra le regioni italiane, con oltre il 7,2% delle imprese nazionali.

“Il tasso di crescita delle imprese piemontesi è ancora negativo, in controtendenza rispetto al dato italiano ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte – L’ossatura del sistema produttivo regionale continua, infatti, ad essere costituita soprattutto da aziende di piccole e medie dimensioni, pur ospitando anche realtà più grandi: sicuramente la forte frammentazione produttiva non sta aiutando le imprese del nostro territorio. Le Camere di commercio e la Regione Piemonte, in sinergia, devono continuare a offrire alle Pmi tutti gli strumenti necessari per invertire questo trend, grazie a servizi di accompagnamento all’imprenditorialità, match tra domanda e offerta lavorativa e know how innovativo”

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del -0,22%, in linea rispetto al dato registrato nel 2016 (-0,12%), ma ancora in controtendenza rispetto alla media nazionale (+0,75%). Al netto di Piemonte, Emilia-Romagna (-0,14%) e Friuli Venezia Giulia (-0,42%) tutte le altre regioni hanno, infatti, chiuso il 2017 con un bilancio anagrafico positivo. I risultati migliori sono stati registrati nel Lazio (+1,65%), in Campania (+1,64%) e in Sicilia (+1,65%).

 Il dato regionale scaturisce dagli andamenti negativi rilevati nella maggior parte delle realtà territoriali. Solo Novara (+0,41%) e Torino (+0,11%) evidenziano nel 2017 un tasso di crescita, seppur debolmente, positivo. Il risultato meno brillante appartiene ad Alessandria, che nel periodo considerato, registra un tasso negativo pari al 0,92%, seguita da Biella (-0,84%) e da Cuneo (-0,81%). Meno intensa la flessione registrata dalle imprese vercellesi (-0,63%) e da quelle astigiane(-0,34%). Si registra, infine, una sostanziale tenuta per il tessuto imprenditoriale del Verbano Cusio Ossola (-0,13%).

Dall’analisi del tessuto imprenditoriale piemontese per classe di natura giuridica, si osserva come le società di capitale (+3,34%) e le altre forme (+1,04%) continuino a evidenziare dinamiche positive, mentre risultano ancora negativi gli andamenti delle imprese individuali (-0,75%) e delle società di persone (-1,61%).

Valutando i tassi annuali di variazione percentuale dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica, si osserva come, anche nel 2017, il turismoabbia sperimentato la performance migliore (+1,18%), seguito dal comparto degli altri servizi (+0,99%).

Risulta leggermente negativo lo stock del commercio (-0,62%)l’industria in senso stretto evidenzia un tasso di variazione del -0,83%, le costruzioni flettono di un punto percentuale e il risultato meno incoraggiante viene registrato dall’agricoltura, la cui contrazione della base produttiva sfiora il 2%.

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